Tappa 12 - da Caldas de Reis a Padrón

Caldas de Reis
O Cruceiro
San Miguel de Valga
Pontecesures
Padrón

Oggi è il nostro 12mo giorno di cammino e la meta odierna è la cittadina di Padrón. Come sempre ci svegliamo di buon ora visto che andiamo a dormire con le galline. È ancora buio, dalla finestra si vede la stradine pedonale solitaria e un po' bagnata. Purtroppo la giornata non promette molto, sembra voglia piovere anche oggi. Mi tocca mettere nuovamente le scarpe da trekking estive, quelle mezze chiuse, in previsione di tratti fangosi, ma sarà l'ultima volta che li metto.
Facciamo colazione nella stanza, ci sono le cialde 'cappuccino' molto buone e abbiamo yogurt, biscotti, noci e frutta, ci manca solo il tavolo ma ci arrangiamo benissimo anche senza. Alle 8.30 siamo già fuori in un paese ancora un po' buio, tutto chiuso e senza gente. Passiamo da un piccolo ponte antico, il ponte romano sul torrente Bermaña. E non ci possiamo credere, ma vediamo altri pellegrini come noi, anche loro bardati contro la pioggia che però al momento fortunatamente non c'è.
Ponte Romano
Il percorso prosegue vicino alla piccola cappella di San Roque, che però è chiusa, anche per l'orario. Poi si esce dal paese passando sotto un grande ponte stradale che sovrasta le nostre teste. Da qui inizia un lungo percorso di bosco molto bello di quasi 5 km dove incontriamo un pellegrino tedesco che fa il cammino addirittura con il suo cane, inseguito però da un altro cane della zona, contento di vedere finalmente un pellegrino a 4 zampe come lui. Piove a tratti. 
Cappella San Roque

Lentamente usciamo dal bosco per arrivare nell'abitato, dove non mancano gli horreos, i tipici granai della Galizia. Sono davvero incredibili. Enormi, piccolissimi, in pietra, legno o mattoni, ma ogni giardino ne ha uno!
Un ceppo indica che ci sono ancora 39,910 km per Santiago, insomma, solo 40 km ci separano dalla nostra meta finale. Oggi ne faremo solo 18 km, e i rimanenti 25 km li faremo in due giorni perchè non è stato possibile dividere i km diversamente. 
In realtà i 43 km totali da Caldas de Reis a Santiago sarebbero stati perfetti da dividere in due giornate da circa 20 km ciascuna, ma non è proprio possibile perchè il tratto è privo di soste per il pernottamento in quel punto. Quindi l'unica opzione è stata di dividerla in tre giornate con pochi km ciascuna. Dato il clima inclemente però, alla fine non è stato cosi male.


Arriviamo alla località O Cruceiro, poche case, alcune molto moderne, tanti horreos e una bella chiesa con giardino, la Igrexa de Santa Mariña de Carracedo. Dietro alla chiesa c'è un bel giardino per la sosta con uno dei soliti 'lavaderos', ma questo non è coperto come quelli visti finora. Quà e là si vedono appese delle scarpe, conchiglie e ricordini dei pellegrini di passaggio.

Igrexa de Santa Mariña de Carracedo


All'uscita della località troviamo il Fogar do Peregrino, dove facciamo una brevissima sosta, sono solo le 10.30 del mattino. E qui seduti ai tavolini vediamo nuovamente moltissimi pellegrini. Noi raccogliamo solo il timbro per le nostre credenziali, ma non ci fermiamo. La camminata continua vicino ad una strada di lunga percorrenza, ma attraverso un bellissimo paesaggio collinare, per la prima volta con lieve salite e discese. Ma la cosa che ci sorprende moltissimo è la quantità di pellegrini che vediamo sul sentiero. Sembra che siano spuntati tutti di colpo, ce ne sono tantissimi, ma dov'erano prima? Ci sembra incredibile, dopo 12 giorni di camminate quasi in solitario, ora di colpo sono tutti li, a raggiungere la meta! Anche i bar e punti di sosta si intensificano, questa volta tutti aperti. Dopo poco arriviamo al Bar de los Camioneros dove approfittiamo per un caffe e la sosta bagno.



Sono spuntati i pellegrini! Ma dov'erano prima?

Il percorso prosegue entrando in un bellissimo bosco autunnale con dei colori meravigliosi, una folta vegetazione e nuovamente tanti funghi che prosperano in questo clima temperato e molto umido. La giornata è un po' ventosa. Sono poco più di 2 km di sentiero stupendo. I pellegrini si sono nuovamente diradati e non se ne vedono tanti. La pioggia cade a tratti poi esce timidamente il sole, tutto è molto umido e sembra avere i vestiti tutti bagnati. I sentieri sono però perfetti, non sono assolutamente fangosi.





 


Dopo del bosco mancano circa 6 km alla meta di Padrón, passando prima da Pontecesures. Lasciamo quindi i sentieri per inoltrarci nelle varie piccole località passando da altri due punti di sosta aperti presso la località di San Miguel: il cafè Buen Camino e subito dopo il cafe-tienda de San Miguel, un negozietto abbastanza fornito dove infatti approfittiamo per comprare qualcosa e farci timbrare ancora le credenziali. 
Piano, piano ci sono sempre più case, horreos, qualche cimitero e chiesetta come quella di San Miguel de Valga, qualcun'altra la troviamo aperta e talvolta con il timbro a disposizione per metterlo da noi sul nostro passaporto del pellegrino. Siamo contente di raccogliere tanti timbri, ma gli spazi e le pagine del libretto stanno finendo, ci toccherà aggiungere una pagina bianca.



Chiesetta di San Miguel de Valga


Poco prima di Pontecesures arriva nuovamente uno scroscio d'acqua. Poi però esce il sole e in quel momento passiamo da una mini piazzetta con due panchine al sole, ci fiondiamo su di esse per fare la nostra sosta pranzo. Facciamo in tempo a consumarlo che ricomincia la pioggia. Intanto si era seduto un altro pellegrino sull’altra panchina, lo osserviamo come si prepara meticolosamente tutto il pranzo, ma poveretto, non riesce a finire di prepararlo che deve mettere tutto via in fretta per la pioggia.

Continuiamo il cammino attraverso la località di Pontecesures per arrivare a quella di Padrón, che sono in realtà come una grande cittadina unica. Poco prima del ponte romano di Pontecesures che collega le due cittadine sul fiume Ulla si passa dalla Iglesia de San Xulián de Requeixo e anche da un passaggio a livello ferroviario.




Horreos e lavatoi

Tipiche decorazioni con Azulejos 
Ponte Romano di Pontecesures e un bar del pellegrino aperto e pieno di gente!
Dall'altra parte del ponte si passa da una stradina stretta in mezzo ad alcune case molto moderne e altre dismesse in pietra che sembrano dei granai, fatti con la stessa pietra e lo stesso loro stile.
Manca meno di un km su strada di asfalto che perciò ci sembra molto lungo. Il percorso scorre lungo il fiume Sar, dove Jane ha ancora la fortuna di salutare un cavallo dietro a una grossa recinzione di cemento. Poi arriviamo finalmente nei pressi della meta, ma facciamo fatica ad individuare il nostro ostello perchè ce ne sono altri due proprio nelle vicinanze. Infatti Padrón è una sosta ufficiale del Cammino.

La proprietaria Belén è molto carina e ci accoglie con molta gentilezza, soprattutto quando sente che sono argentina, come la sua migliore amica. Ci fa vedere la nostra stanza prenotata, è grande con due lettini, un tavolino, le sedie e molto spazio, ma non ha una finestra. A noi ci va bene lo stesso, tanto andiamo solo per dormire. Ma in compenso ci fa utilizzare il bagno per i disabili, solo per noi, dal momento che ci sono pochissimi clienti e nessun disabile. La chiave del bagno è una monetina... Il bagno invece è enorme, con la doccia aperta (per l'eventuale carrozzina) e c'è persino una grande anticamera come spogliatoio. La cosa noiosa è che la doccia è a tempo, pochi secondi e bisogna ripigiare il pulsante, molto fastidioso e poco pratico, per il resto è tutto perfetto. Anche il nostro bagaglio portato da Gesù ci aspetta puntualmente.




Sono appena le 16.00 e decidiamo di fare un giro nella cittadina. Belén ci spiega perchè Padrón è cosi importante in relazione con il Santo di Santiago, cioè San Tiago:

Perché la chiesa di Santiago apostolo di Padrón, custodisce il ceppo al quale è stata attraccata l'imbarcazione del Santo. Clicca qui per conoscere la storia di San Tiago.

Quindi ci incamminiamo verso la piazza lungo il fiume Sar, tra l'altro molto bella, con tante panchine in ferro battuto e dove c'è la chiesa con il ceppo che andiamo a visitare, scorgendo dietro l'altare il famoso ceppo con una bella targa che ricorda l'evento! Poi, dietro suggerimento di Belén, andiamo subito all'ufficio turistico di Padrón per ricevere un diploma di Pedronía, cioè un documento in cui viene certificato che ci siamo effettivamente stati nei luoghi santi del ceppo.

Il paese è piccolo, ma molto carino. Passiamo dalla pasticceria Dulcinea reposteria artesanal che ci fa gola con le sue torte in vetrina. Infatti entriamo e ci sediamo per prendere un caffè e uno squisito lemon pie e un cheese cake. Non è nostra abitudine entrare nei locali, quindi ci sembra un momento molto speciale. Quando usciamo vediamo diversi pellegrini che passeggiano per le strade. Le riconosciamo subito perché sono gli unici a portare le ciabatte! Ovviamente sono pellegrini che sono già passati dall'ostello o albergo e si sono liberati dalle scarpe del cammino.


Chiesa di Santiago Apostolo e ceppo



Pellegrini in ciabatte!

Torniamo alla nostra dimora dopo aver fatto un po' di spesa per la cena e il pranzo dell'indomani. Scopriamo che nella nostra stanza svolazzano due mosche fastidiose. Belén ci fornisce un semplice  scacciamosche di plastica con il quale Jane si mette subito a caccia dei fastidiosi insetti. Io mi diverto a vederla rincorrere qua e là l'ultima mosca, che dopo poco perisce sotto i suoi infallibili colpi.

Ceniamo nello spazio adibito a mensa dell’ostello, quasi deserto. Oltre a noi ci sono due signore ucraine e un gruppetto di 5 portoghesi. Abbiamo a disposizione piatti, posate e bicchieri oltre che un piccolo frigorifero che ci fa molto comodo. Non dobbiamo neanche rigovernare i piatti, Belén ci ha detto di lasciarli sul banco del bar. Ci sentiamo privilegiate potendo cenare a un tavolo apparecchiato correttamente con tante cose buone che abbiamo comprato: olive e carote in barattolo, insalata, pomodorini ecc. Ci sembra di essere al ristorante! A Jane non manca il vino. Siamo proprio soddisfatte e ci dimentichiamo dei fastidiosi momenti di pioggia che abbiamo avuto negli ultimi giorni.

A fine serata abbiamo fatto solo 20 km complessivi. Ma in quella stanza buia si dorme benissimo.

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