Giovedi 1 novembre
Dopo la bellissima e suggestiva giornata di ieri a
Delfi che ho
descritto in questo post, oggi ci dedichiamo ai musei di Atene. Ma iniziamo con la salita al
monte Licabetto, anche se nostra figlia che è stata qui pochi mesi addietro, ha suggerito che merita andarci al tramonto per godere del fantastico panorama. Noi invece abbiamo una lunga giornata davanti a noi e la iniziamo prendendo il viale
Vassilisis Sofias subito a fianco della
piazza Syntagma per poi salire al monte. Il viale è molto ampio e trafficato, con elegantissime palazzine neo-classiche del ventesimo secolo ed edifici moderni, oggi occupate da ministeri, ambasciate, alberghi e musei privati. Parallelamente al viale iniziano anche i quartieri residenziali di
Kolonaki e
Dexameni che salgono sulle pendici del
monte Licabetto, dove sembra che persino
Aristotele avesse preso casa un tempo.
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Viale Vassilisis Sofias, con i taxi gialli, le ambasciate, i ministeri, alberghi e musei privati. L'inizio dei quartieri residenziali. |
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Museo delle Arti Cicladi |
Effettivamente le strade sono parecchio in salita, alcune con delle suggestive scalinate molto alte immerse nella vegetazione. È pieno di palazzine residenziali con grandi balconi e belle terrazze, e dopo alcune strade, un po’ nascosto troviamo la teleferica che ci porta attraverso un percorso sotterraneo fino in cima al
monte Licabetto.
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Scalinata nel quartiere residenziale di Kolonaki - verso il Monte Licabetto |
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Quartiere Kolonaki - Dexameni |
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Teleferica al Monte Licabetto |
Arriviamo dopo pochi minuti in cima al monte dove oltre a un ristorante, una chiesetta bizantina, diverse mega antenne c'è soprattutto un ampio spiazzo con balconata panoramica da dove si gode una vista su tutta Atene a 360°. La luce mattutina infatti non è favorevole, ma ugualmente ci sembra bello notare la grande estensione delle costruzioni bianche della città, da dove spuntano qua e là le varie collinette come quella dell’
Acropoli e una punta rocciosa proprio tra alcuni palazzi residenziali. Sull’orizzonte si scorgono le montagne e da una parte dovrebbe vedersi il mare, ma la luce lo impedisce. Facciamo un lungo giro intorno a tutta la balconata per ammirare tutti i versanti, poi visitiamo la chiesetta custodita da una vecchietta che sta sistemando alcuni suppellettili e iniziamo la discesa a piedi dalla parte opposta a quella che siamo saliti. Da questo lato c’è una bellissima scalinata tra una vegetazione tipicamente mediterranea, con fichi d’India e altre piante grasse. La camminata è splendida, la temperatura e il panorama anche e ci dilunghiamo nella discesa.
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Vista dal Monte Licabetto |
Vedute dal Monte Licabetto. Sopra in fondo dovrebbe esserci il mare del Pireo. Sotto la curiosa rocca che spunta tra gli edifici!
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Chiesetta greco ortodossa di San Giorgio sul Monte Licabetto |
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Balconata del Monte Licabetto |
Terrazzo del ristorante sul Monte Licabetto.
Discesa dal Monte Licabetto tra una vegetazione tipicamente mediterranea.
Sotto: vista su Atene con l'Acropoli in fondo
Arrivati dall'altra parte del monte si scendono ancora delle scalinate della zona residenziali e attraversiamo i quartieri di
Neapoli ed
Exarchia un po' meno eleganti di quelli visti dall'altra parte, ma con delle piazzette e degli scorci molto suggestivi, come la stradina dove c’è il
ristorante Rozalia suggeritoci da amici, ancora chiuso però.
Discesa verso i quartieri di Neapoli ed Exarchia
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Ristorante Rozalia nel quartiere Exarchia |
Arriviamo dalla strada laterale al grande piazzale antistante il
Museo Archeologico Nazionale sul
viale 28 Ottobre. Ci aspetta una struttura neoclassica, con una facciata piena di colonne, con delle statue sui cornicioni e un’ampia scalinata che porta all’entrata. Il museo fu costruito e aperto alla fine del XIX sec grazie a donazioni e sponsorizzazioni private. Durante il XX sec ci furono degli ampliamenti e rimodernamenti anche nell’esposizione delle collezioni. Nel 1999 il museo fu distrutto dal terremoto e quindi ricostruito e riorganizzato completamente.
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Museo Archeologico Nazionale di Atene |
Ci sono molti studenti, nessuna fila da fare e l’entrata costa solo 5 Euro. Appena varchiamo la soglia dell’area espositiva ci accoglie una teca in mezzo alla sala con il pezzo forte del museo: la
maschera di Agamennone, tutta d’oro del 16 sec. A.C. e sulla quale ci sono ancora degli enigmi sulla provenienza e datazione.
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Maschera di Agamennone del 16 sec. a.C. |
Il museo ha moltissime sale e lunghi corridoi con numerosissime teche, sculture e fregi di tutti i periodi storici. Ci impressionano la raffinatezza dei reperti più antichi, armi e strumenti con incredibili decorazioni in oro. Ammiriamo la splendida lavorazione delle sottili lamine d’oro e la bellezza dei gioielli con vari materiali. Interessanti sono anche quelle statuine in marmo dell’epoca cicladica, forme davvero strane e che rispecchiano la nostra odierna modernità.
Bellissime le varie statue in marmo o bronzo di Apollo, Zeus, Afrodite, i Kouros ecc.
La nostra visita al museo è piuttosto lunga e piena di ammirazione per i reperti e l'organizzazione delle collezioni. Si potrebbe stare una giornata intera a vedere con più dettagli ogni cosa. Ma pensiamo di aver potuto apprezzare abbastanza, sapendo che ci aspetta ancora tutto il pomeriggio per altre visite e musei. Usciamo dal museo soddisfatti ma anche con una gran fame visto che sono già le due del pomeriggio. Prendiamo il viale 28 Ottobre verso il centro città, anche se nei miei piani c’era la visita alla casa dove avrebbe abitato Maria Callas, a pochi passi dal Museo verso l’altro lato, ma in realtà si vede soltanto da fuori, quindi decidiamo non andarci nemmeno.
Facciamo appena 15 minuti di strada a piedi oltre la
piazza Omnia e la
piazza Kotzia, e accanto al mercato centrale troviamo la piccola
tavernetta Epirus, dove prendiamo due eccellenti piatti di zuppe di verdura una e l’altra di fagioli. Paghiamo una vera bischerata e ci sentiamo in forma per continuare il nostro giro turistico.
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Zuppa di verdure |
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Zuppa di fagioli, forse la Fakes? Ma con tanto peperoncino! |
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Mercato Centrale Municipale del pesce |
Proseguiamo verso il centro e facciamo capolino nella chiesa ortodossa bizantina Kimisi Theotokou Chrisospileotissis, situata proprio in mezzo ad una zona commerciale con stradine strette strapiene di motorini, moto e scooter parcheggiati dappertutto.
Chiesa ortodossa bizantina Kimisi Theotokou Chrisospileotissis
Ci sentiamo a casa con tutti questi motorini! 😁
Siamo già sul
viale Amalias e ci dirigiamo al grande parco del G
iardino Nazionale dove c’è il maestoso edificio neoclassico di
Zappeion. È stato commissionato e finanziato dal mecenate
Zappas per scopi sportivi internazionali. Infatti fu poi utilizzato per i primi giochi olimpici dell’era moderna del 1896 di cui
Pierre de Coubertin era il presidente che coniò la famosa frase:
Importante non è vincere ma partecipare
Edificio Zappeion nel Parco del Giardino Nazionale
Parco dello Zappeion con fontana vista dall'edificio
Oggi lo
Zappeion viene utilizzato per la celebrazione di grandi eventi e quindi non è visitabile. Il parco però è molto grande, lo attraversiamo tutto e dall’altra parte attraversiamo il
viale Leof. Vasileos Konstantinou per andare a visitare lo
stadio Kallimarmaron Panathinaikos.
Lo stadio originario è del periodo classico greco V sec. a C. realizzato in onore alla dea Atena, fu poi ricostruito in marmo pentelico nel III sec a. C. e ampliato da Erode Attico nel 140 d.C. per 50.000 spettatori. Pazzesco pensare alla loro storia! Fu ristrutturato alla fine del 1800 in occasione dei giochi olimpici. Da allora viene utilizzato solo per eventi sportivi speciali come l’arrivo della Maratona del 2004. È una struttura a ferro di cavallo allungata, molto lineare, l’unica al mondo tutta in marmo, infatti Kallimarmaro vuol dire: dai bei marmi! Ha circa una quarantina di file di gradinate in marmo sagomate, intercalate dalle scalinate e due poltrone d’onore, tutte in marmo sagomato con zampe di animali. Internamente alla pista nera dello stadio ci sono alcune statue curiose di cui non abbiamo saputo la storia.
Da una parte, sotto alle gradinate c’è l’entrata ad un lungo tunnel che porta ad un ambiente che deduciamo sia al di sotto delle gradinate, con alcuni ambienti in cui sono esposti tutti i poster e le varie fiaccole delle varie olimpiadi dal 1896 in poi.
Rimaniamo a pensare alle origini dei Giochi Olimpici che nascono ad Olympia, a circa 300 km da Atene, vicino a Katakolon, nel VIII sec. a. C. in onore a Zeus.
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Murales sulla parete del complesso sportivo Fokianos |
Stadio Kallimarmaron Panathinaikos per 50.000 spettatori
Stadio costruito interamente in marmo, oltre 2000 anni !!
La forma di ferro di cavallo allungato.
Sotto: le poltrone d'onore con zampe di animale
Una delle tante scalinate che portano alle varie gradinate
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Scultura a due teste (Hermes?) e solo un organo maschile - cosa significa? |
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Tunnel che porta alla sala museale dello stadio |
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Sala dei poster e delle fiaccole delle Olimpiadi dal 1896 |
Quando usciamo dallo stadio è ancora giorno e ci dirigiamo verso il viale
Vasilissis Sofias, quello dove inizia la zona residenziale elegante e dove abbiamo iniziato la nostra giornata di oggi. Abbiamo in effetti fatto un enorme cerchio che a fine serata calcoliamo in 16 km fatti tutti a piedi.
Su quel viale ci sono ben due musei privati interessanti: il
Benaki Museum e quello delle
Arti Cicladi. Tutte e due sono ospitati in importanti edifici del XIX sec. Le collezioni di arte greca antica sono allestite su vari piani con molta cura estetica e il
Benaki ripropone scenograficamente scene quotidiane delle varie epoche con effetti audio e video. Ormai riconosciamo le epoche degli oggetti con molta più facilità e ritorniamo a pensare alla enorme quantità di reperti. Usciamo dal secondo museo quando ormai è buio.
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Museo Benaki |
Ricostruzione ambientale dell'epoca - oggetti di uso comune domestico
Allestimenti molto scenografici ma anche molto ben organizzate
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Figurine in terracotta del 450 a.C. |
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Famose figure delle arti cicladiche |
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Giare dell'epoca cicladi |
Dallo Zappeion abbiamo fatto quasi tutto il giro intorno al Parco Giardino Nazionale e lo finiamo tornando verso la piazza Syntagma dove assistiamo questa volta a tutta la cerimonia del cambio della guardia presso il monumento del Milite Ignoto e che dura circa 20 minuti.
Dall’angolo della strada arriva marciando un plotone di tre guardie, gli Euzoni, di cui uno è solo l’accompagnatore. C’è un avvicinamento delle due sentinelle da sostituire con quella strana andatura a passo d’oca, lanciando la gamba all'altezza dell’anca, con le scarpe a pantofole e un gran pompon nero in cima che dondola ad ogni passo. Indossano una calzamaglia bianca con un pennacchio nero intorno al ginocchio e sopra portano una giacca a gonnellino nera con varie decorazioni. In testa hanno un cappellino rosso con una lunga coda nera che cade sul petto da un lato. Sono giovanissimi e non si scorge neanche un minimo gesto sul viso!
Cambio della guardia degli Euzoni
Monumento al Milite Ignoto con ombre misteriose!
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Sentinella immovibile |
Mentre si sta svolgendo il cambio della guardia con tutta la concentrazione del caso, si sente arrivare dal marciapiede del viale un gruppetto di gente con bandiere e striscioni, acclamando slogan per noi incomprensibili. Tutti gli spettatori del cambio della guardia si girano verso i manifestanti. Saranno un centinaio di persone e dalla foto sugli striscioni pensiamo si tratti di
Abdullah Öcalan, l'attivista curdo in prigione, per cui deduciamo sia una manifestazione per la sua liberazione. Passano davanti a noi lungo il marciapiede per proseguire pacificamente verso gli altri viali.
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Pacifica manifestazione a favore di Ocalan |
A questo punto dopo una camminata giornaliera di 16km la nostra giornata è al completo e siamo pronti per la nostra ultima cena in questa bella città, domani purtroppo si ritorna in Italia, non prima di una mattina con ancora qualche affascinante visita greca. Si cena in uno dei ristoranti sotto l’albergo con spiedini e salsa ai formaggi e un piatto con una tipica salsiccia nera con verdurine, patate e prosciutto.
Facciamo colazione malinconicamente e prepariamo i bagagli per la partenza. Con i piccoli zaini in spalla prendiamo le stradine che ci portano sul grande viale Amalias e questa volta lo attraversiamo per andare al parco archeologico di Zeus Olimpio. La giornata è splendida, poca gente a visitare un sito che si rivela estremamente suggestivo.
L’area è molto ampia, tutto intorno ci sono resti archeologici di antiche abitazioni, iscrizioni, colonne, e nel centro dell’area ci sono i resti del
tempio di Zeus, una dozzina di colonne con capitelli corinzi e qualche architrave ancora al loro posto, e a pochi metri si stagliano in cielo altre due colonne e una terza che giace per terra in grandi pezzi come fosse stata affettata.
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Entrata al sitio archeologico del tempio di Zeus Olimpio |
Le colonne del Tempio di Zeus
Sopra: il tempio di Zeus e dietro la rocca dell'Acropoli
Le colonne con i capitelli corinzi
La splendida scenografia dietro alla colonna caduta: l'Acropoli con il Partenone
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Monte Licabetto incorniciato dalle due colonne e la colonna caduta |
La scenografia è incredibile e i pochi resti del tempio sembrano però imponenti. Oltre una parte del sito ci sono delle palazzine residenziali di Atene, ma tra loro a circa 300m da dove siamo noi emerge maestosa la nuda e rocciosa collina dell’
Acropoli, impressionante, anche perché proprio lì in quella direzione ci sono le due colonne che incorniciano splendidamente
l’Acropoli.
Giriamo lo sguardo tutto intorno, c’è anche il
monte Licabetto, anch’esso può essere incorniciato tra le colonne. Da un lato c’è il grande
Arco di Adriano che è ben visibile anche dal
viale Amalias. È un arco monumentale alto 18m, fatto probabilmente in onore della visita dell’imperatore Adriano alla città di Atene nel 132 d.C.
Maestose ed affascinanti immagini del tempio di Zeus
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Arco di Adriano e nello sfondo il Partenone sull'Acropoli |
Il luogo è davvero suggestivo e mi viene voglia di fermare in immagini ogni piccola angolazione. Ma il nostro tempo è limitato e dobbiamo arrivare alla Metropolitana che ci porterà all’aeroporto. Usciamo dal tempio di
Zeus Olimpio dopo aver fatto incetta di maestosità e ci dirigiamo verso l’ultima meta prima della nostra partenza: il
Liceo di Aristotele.
Facciamo più o meno il giro che abbiamo fatto ieri intorno al grande
Giardino/Parco Nazionale, passando davanti ai giardini dello
Zappeion che si intravede dietro a una bella fontana tra la vegetazione, poi continuiamo sul viale e passiamo davanti allo
Stadio Panatinaikos che avevamo visto ieri, quindi prendiamo una strada parallela passando dal dipartimento di polizia per poi arrivare a un lungo recinto nel quale si vedono gli scavi del famoso
Liceo di Aristotele. Questo luogo è la
scuola peripatetica (= luogo dove si passeggia intorno ai colonnati tenendo dissertazioni letterarie e filosofiche) dove appunto insegnava
Aristotele.
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Lo Zappeion con la fontana in primo piano |
Il Liceo di Aristotele - sito archeologico con gli scavi coperti
Abbiamo una vista abbastanza completa anche se non dettagliata del luogo. Decidiamo di non dilungarci ad entrare, meglio proseguire verso la
piazza Syntagma, anche oggi abbiamo macinato quasi 9km dopo tutto il giro. In piazza assistiamo ancora una volta al cambio della guardia, e salutiamo immaginariamente la bella città. Prendiamo la metro e inizia il nostro viaggio a ritroso.
Arriva il plotone degli Euzoni e sotto la curiosa andatura
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Il buffo ponpon delle scarpe / pantofole |
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Palazzo del Parlamento Ellenico con il monumento al milite ignoto dove si svolge il famoso cambio della guardia |
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PIazza Syntagma con l'entrata alla Metropolitana e la scalinata che porta al Palazzo del Parlamento |
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Aeroporto di Atene |
Atene è stata una gran bella sorpresa, chissà perché gli amici che erano andati tanti anni fa non erano rimasti cosi impressionati positivamente come noi. Forse sono davvero cambiate le cose, bene, per noi è stata una vacanza ed un’esperienza fantastica!
Per tenere presente i periodi storici della Grecia:
Preistoria
• Neolitico 7000 – 6000 a.C.
• Neolitico moderno –5000 a.C. (Thira = Santorini)
• Civiltà cicladica 3200 - 2000 a.C.
• Civiltà minoica 2000 – 1400 (isola di Creta) Età del bronzo
• Micenea 1600 – 1100
Periodi
• Arcaico 700 – 500 (Illiade – Odissea + città stato)
• Classico 500 – 400 (guerre persiane)
• Ellenistico fine 400 – 100 (Alessandro Magno)
• Romano dal 200 in poi viene progressivamente conquistata dai Romani
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