Tour in Sicilia?
Non era nei miei piani. Poi alcune mie amiche di Firenze hanno insistito per quella destinazione e ho iniziato a guardare l’isola sulla mappa di Google.In fondo non è tanto grande, ma è lontana rispetto alla nostra Firenze, quindi va aggiunto anche quella distanza. Piano, piano inizio a delineare un possibile viaggio. In poche settimane l’idea si concretizza, e chiedo conferma di partecipazione alle amiche che avevano fatto la proposta, che purtroppo rinunciano una ad una al viaggio. Ma ormai sono in pieno fermento e il viaggio lo devo fare, anche perché la mia amica degli Stati Uniti ha nel frattempo prenotato una gita di una settimana a cavallo sull’Etna con altre due sue amiche e le avevo già detto che ci si poteva vedere per fare qualche giro insieme dopo la conclusione della loro gita.
Fortunatamente è stato facile trovare subito altre due compagne di viaggio, due mie amiche dell’Argentina che aspettano soltanto il via per aderire immediatamente a viaggi di questo genere. In 4 e 4 otto sono riuscite a prenotare i voli per Roma, e io posso definire ogni dettaglio del nostro viaggio con itinerario e prenotazioni degli alloggi. Ormai è tutto pronto!
Itinerario Sicilia 2017 |
La mia "Concordia", una di quelle macchine familiari lunghe ed ingombranti (perciò il nome, ma spero non fare come il suo famigerato comandante!), è poco pratica nelle stradine delle cittadine siciliane, strette e molto trafficate, è datata e ha i suoi acciacchi ma è abbastanza capiente per 4 persone se non fosse che nel bagagliaio c’è il bombolone del metano che porta via metà dello spazio per i bagagli ma che ci fa almeno sperare di risparmiare sul carburante.
Parto da sola da Firenze per arrivare a Roma dove arriveranno le due compagne di viaggio dall'Argentina Alicia e Silvia.
La prima ad arrivare a Fiumicino dal Sudamerica è Alicia, la vado a prendere nel pomeriggio ed insieme andiamo a prendere le chiavi del nostro primo B&B a Focene, la località adiacente all'aeroporto internazionale di Roma che si distende lungo il litorale con lunghe spiagge. Ma noi intendiamo partire l’indomani mattina per il nostro viaggio verso il sud, quindi le spiagge le lasciamo per il ritorno.
L’arrivo del secondo aereo dal Sudamerica si fa attendere per tre ore oltre l’orario previsto, ma poi finalmente arriva anche Silvia e dopo poco ci ritroviamo tutte e tre sistemate nei nostri letti del B&B felici di iniziare l’indomani l’avventura del viaggio in Sicilia.
Caserta - 14 settembre
È giovedì. Dopo una ricca colazione e la sistemazione dei bagagli in macchina mi metto al volante, e da quel momento sarò sempre io l’autista. Prendo il raccordo stradale Fiumicino – Roma verso il G.R.A. (Grande Raccordo Anulare di Roma) dove facciamo la prima fermata per il pieno di metano e benzina. Sono quasi le 10 del mattino e la giornata è splendida anche se con qualche nuvola. Nonostante il jet lag delle mie due compagne di viaggio dopo 13 ore di volo del giorno precedente, tutte e due sono piene di energie ed entusiasmo per il viaggio e si chiacchiera senza sosta. Ci si organizza nei compiti, io faccio qualche anticipazione sull'itinerario che svolgeremo nei prossimi giorni, Alicia prende in consegna il taccuino per le annotazioni delle spese che poi si divideranno e Silvia cerca di seguire la rotta su Google Maps e mantiene i contatti con le famiglie sui social.Non ce ne accorgiamo di aver viaggiato 3 ore e siamo già allo svincolo di Caserta, il tempo è trascorso molto veloce.
La prima tappa è a portata di mano, uno svincolo, una strada lunga con indicazioni abbastanza chiare, poi seguiamo i cartelli per il parcheggio che avevo programmato e alle 13 siamo pronte a lasciare l’auto vicino alla stazione ferroviaria di Caserta (al parcheggio Jolly presso il ristorante ‘Il solito posto’, davvero molto pratico a due passi dalla Reggia).
Reggia di Caserta
Facciata posteriore della Reggia - lato parco |
La Reggia o Palazzo Reale fu voluta nel 1750 da Carlo di Borbone, regnante del nuovo regno di Napoli. Realizzato dall'architetto Luigi Vanvitelli che progettò anche l’acquedotto di quasi 3 km dalle cascate al palazzo, ma i lavori si conclusero solo nel secolo successivo. La Reggia fu residenza reale dei vari regnanti borbonici, napoleonici, del Regno d’Italia con la casa Savoia finché nel 1919 fu ceduta definitivamente allo Stato Italiano. Ci sono passati anche Gioacchino Murat durante l’epoca napoleonica (ucciso a Pizzo, dove andremo), ma anche Goethe nel 1878 dove descrisse le beltà del giardino. Dal 1997 è patrimonio dell’umanità dell’UNESCO
Entriamo senza fare alcuna fila, il prezzo a persona è di 10 Euro e sono le 13.30
Veniamo travolte dalla grandiosità della struttura architettonica del complesso, una specie di lungo atrio coperto di ampie volte, in fondo si scorge l’apertura verso il parco, ai lati ci sono delle altissime colonne che sorreggono il soffitto. Ci sono quattro aperture verso cortili interni. Ai lati si estendono delle rampe ricurve che si aprono sulla Scalinata d'Onore, ampia e maestosa, tutta bianca, con grandi soffitti decorati, e dove in cima alla prima rampa attendono due leoni marmorei. Davvero maestoso ed imponente, mi fa un po’ ricordare la scala d’ingresso del museo Hermitage a San Pietroburgo, non per l’aspetto, ma per la sua maestosità.
Atrio al pian terreno |
Scalinata d'Onore - in cima ai lati i leoni marmorei |
Rampe superiori della Scalinata d'Onore che portano agli appartamenti reali |
Salone del trono |
Raffinatissimi lampadari di Murano |
Appartamenti reali della Reggia di Caserta
Sculture del presepe reale borbonico |
Acquedotto del Vanvitelli - lungo 3 km |
Effettivamente ci vorrebbe un'intera giornata per visitare dettagliatamente le sale della reggia e fare una bellissima passeggiata nel parco fino in cima alle varie fontane di Diana e di Eolo e alla cascata. Ma abbiamo almeno avuto il piacere di aver dato uno sguardo veloce per riprometterci di tornare un'altra volta per dedicargli più tempo.
Prima di riprendere la macchina al parcheggio ci fermiamo a comprare delle ottime pizze in un negozietto dove scambiamo anche qualche simpatica battuta con i pizzaioli, mentre divoriamo con gusto le nostre pizze alle verdure. Poco dopo le ore 15 siamo nuovamente in macchina pronti a prendere la via per la Calabria.
Seguo le indicazioni per Salerno ma sbaglio e prendo l'autostrada più lunga, quella che passa vicino a Napoli, pazienza. A questo punto Silvia crolla in un sonno profondo mentre Alicia resiste e cerca di tenermi compagnia nella guida.
L'autostrada tra Caserta, Napoli e Salerno è piuttosto trafficata anche se a tratti ad ampie corsie. Dopo Salerno il traffico si dirada e inizia un lunghissimo viaggio che attraversa la Basilicata, sul Lago Negro e dopo parecchia strada entra in Calabria, è la famosa Autostrada Salerno – Reggio Calabria. Un tempo c’erano effettivamente eterni lavori in corso, ma ora tutto sommato si viaggia bene, solo che è molto più tortuosa rispetto alla A1, con tanti sali-scendi, ponti e tornanti, insomma, è molto lunga!
Arriviamo a Pizzo intorno alle 20, è buio, la cittadina è sempre molto trafficata e andiamo diretti dalla mia cognata Claudia che ci aspetta nella sua bella casa dove vuole ospitarci per le due notti che staremo a Pizzo. Dopo caldi benvenuti e varie presentazioni, siamo tutti sul balcone per ammirare una splendida serata sulla baia di Sant’ Eufemia, il mare scuro che si confonde con il cielo, le luci delle coste e la sagoma del paese di Pizzo. Ma questo panorama nasconde una sorpresa che vedremo domani …
Intanto Claudia ha preparato una tavola imbandita per la cena con spaghetti al pomodoro fresco, insalata di pomodori, formaggio, pane casalingo e un kilo di ricotta fresca di pecora. Ci gettiamo con gusto e fame sulle prelibatezze ma Alicia e Silvia si tuffano letteralmente sulla ricotta che non avevano mai assaggiato prima, tanto da non lasciare nemmeno l'ombra sul piatto! Ridiamo e scherziamo e dopo cena arrivano via via una buona parte dei miei parenti persino da paesini vicini che sono lieta di presentare alle mie compagne di viaggio. La cognata che abita nello stesso stabile arriva con un vassoio pieno di tartufi di gelato al cioccolato, quelli DOP di Pizzo, che fanno rimanere Alicia con gran meraviglia. Infatti poco prima della sua partenza per l'Italia, aveva letto un articolo sul gelato DOP del tartufo di Pizzo, ma non si aspettava fosse così popolare da vederselo presentare subito la prima sera e in tale quantità!
Ma dopo aver cenato così abbondantemente e aver fatto incetta di ricotta fresca, c'era proprio poco posto per il gelato, che però abbiamo assaggiato con piacere.
A me ha fatto molto piacere presentare i miei parenti alle mie compagne di viaggio, e loro sono state deliziate dall'accoglienza ricevuta. Dopo un gran tourbillon di lingue, saluti e foto di gruppo siamo cascate a letto in un sonno profondo.
Calabria - 15 settembre
È venerdì e ci svegliamo con un bel sole e una temperatura ottimale. Ma la prima sorpresa è la splendida vista che abbiamo dal balcone, da una parte si vede tutto il golfo con le sue coste e dall'altra parte c’è la cittadina di Pizzo!
Golfo di Sant' Eufemia - versante nord |
Pizzo con la cupola della chiesa di San Francesco |
Claudia vuole portarci con la sua macchina a fare un giro turistico, quindi facciamo una buona colazione prima di uscire ad esplorare le coste calabresi.
Il giro inizia con la Chiesetta di Piedigrotta poco fuori dalla cittadina di Pizzo, verso nord. Una bella scalinata in pietra porta dalla strada giù da un breve pendio fino alla spiaggia, dove nel 1880 un artista locale, Angelo Barone, scavò questa grotta manualmente creando statue rappresentanti la vita di Gesù e dei Santi. L’opera fu proseguita da suo figlio per altri 40 anni. Oggi è un punto turistico ben conosciuto e visitato, con tanto di contributo monetario per la visita oltre che l'agevole scalinata e un rinforzo contro l'acqua della battigia che altrimenti potrebbe erodere la chiesetta.
Io la conoscevo dai lontani anni ‘70 quando ho vissuto per 4 anni proprio lì vicino. La chiesetta era un luogo nascosto, impervio e quasi abbandonato, tranne per chi conosceva il posto e ci andava per dare un'occhiata. Poi per molti anni fu chiusa con delle inferriate. Soltanto negli anni ‘90 fu finalmente sistemata per la visita in sicurezza per i turisti.
Io la conoscevo dai lontani anni ‘70 quando ho vissuto per 4 anni proprio lì vicino. La chiesetta era un luogo nascosto, impervio e quasi abbandonato, tranne per chi conosceva il posto e ci andava per dare un'occhiata. Poi per molti anni fu chiusa con delle inferriate. Soltanto negli anni ‘90 fu finalmente sistemata per la visita in sicurezza per i turisti.
Bella discesa verso la chiesetta con uno splendido panorama |
Entrata della chiesa di Piedigrotta |
Sculture all'interno della chiesetta |
La chiesetta sulla spiaggia |
Agevole scalinata che riporta sulla strada |
Chiesa di San Francesco |
Chiesa dell'Immacolata |
Arriviamo allo ‘spuntone’, una grande terrazza panoramica che si protende dalla piazza principale al Castello di Murat con una vista fantastica sul golfo, usata come scenografia per le foto di tutti i matrimoni che si celebrano nei paraggi.
Lo Spuntone - terrazza panoramica luogo di passeggio serale per locali e turisti |
Castello di Murat |
Visitiamo il Castello di Murat, sito storico - turistico più importante di Pizzo, dove nel 1815, fu imprigionato e condannato a morte per fucilazione il Re di Napoli Gioacchino Murat.
Le origini del castello risalgono alla fine del 1300 per contrastare le incursioni dei saraceni che infestavano i mari del sud. Fu poi ampliato nei secoli, ma fu sempre fortezza militare e prigione. Oggi è un museo tenuto molto bene con le ricostruzioni e manichini che rappresentano la vita militare e le prigioni del tempo.
Entrata al Castello |
Solo due sono dei manichini! |
Splendido panorama dalla terrazza del castello sulle spiagge di Pizzo Marina |
Tornati sullo ‘spuntone’ si scende dal paese verso Pizzo Marina lungo una scalinata tra alte mura, infatti si chiama Pizzo perché la città è collocata su un promontorio a punta sul mare. Arriviamo alla parte bassa del paese passando dai vicoli che una volta erano abitati dai pescatori fino alla costiera con un molo che forma una spiaggetta chiusa molto frequentata d'estate.
Qui a pochi passi ho un'altra cognata che abita proprio sul mare, l'acqua delle onde batte sul muretto di cinta e quando c'è burrasca persino sulle finestre della sua casa! Oggi è bellissimo e il mare è solo un immensa tavola blu, andiamo a trovarla per un saluto.
Si fanno le ore 14 e decidiamo di pranzare a Pizzo Marina, con vista sul mare e accanto al luogo dello struscio nelle sere estive. Gustiamo un’ottima grigliata di pesce spada, gamberoni e calamari, insalata e un buon caffè per continuare la nostra gita in macchina per circa 20 km verso sud per arrivare alle famose spiagge di Tropea.
Pizzo Marina con il promontorio e il Castello in cima - in basso la spiaggetta della Marina |
Non siamo in tenuta da spiaggia quindi andiamo direttamente al paese dove ci sono le famose balconate panoramiche, una delle quali si presenta tra due edifici della cittadina, molto suggestiva e con una splendida vista sulle spiagge sottostanti ed il promontorio con in cima un santuario tutto bianco.
Effettivamente la vista è spettacolare e il colore dell’acqua ineguagliabile. C’è una luce chiara e splendida e qualsiasi angolazione è degna di essere catturata dalle nostre fotocamere. Con noi abbiamo anche l’asticella per le selfie, ma dopo l’iniziale difficoltà nella gestione di questa bella invenzione, gli troviamo il giro giusto e ci divertiamo a fare diverse foto con noi in primo piano con uno sfondo da vera cartolina! Sarà di grande utilità questo aggeggio, e ci divertiremo a fare i nostri primi piani con dei splendidi sfondi!
Effettivamente la vista è spettacolare e il colore dell’acqua ineguagliabile. C’è una luce chiara e splendida e qualsiasi angolazione è degna di essere catturata dalle nostre fotocamere. Con noi abbiamo anche l’asticella per le selfie, ma dopo l’iniziale difficoltà nella gestione di questa bella invenzione, gli troviamo il giro giusto e ci divertiamo a fare diverse foto con noi in primo piano con uno sfondo da vera cartolina! Sarà di grande utilità questo aggeggio, e ci divertiremo a fare i nostri primi piani con dei splendidi sfondi!
Il promontorio isoletta con il Santuario di Santa Maria dell'Isola di Tropea |
Bellissime spiagge sul versante nord |
Uno sfondo spettacolare! |
Peperoncino a gogò e prodotti con la famosa cipolla di Tropea |
Tropea è decisamente suggestiva come cittadina, le sue piazzette, i suoi terrazzoni e i suoi vicoli con i pittoreschi edifici e balconi che sembrano arrivare fino alle montagne in fondo, mercati, fontane e negozietti. Ma le sue spiagge, ancora piene di gente che si godono il bellissimo clima di settembre, le sue acque limpidissime, quel santuario bianchissimo in cima al promontorio che si estende sul mare sono effettivamente un’attrazione particolare.
Facciamo una bella passeggiata per il paese e ci prendiamo un caffè e un gelato in una delle piazze. Con gli occhi pieni di bellezza e l’animo pieno di soddisfazione riprendiamo la macchina e torniamo a Pizzo per fare ancora qualche spesa per la cena e per i panini da portare l’indomani per il nostro viaggio a Messina. Le argentine non riescono a fare a meno di comprare un altro kilo di ricotta di pecora fresca!
Arriviamo a casa giusto in tempo per l’annunciata sorpresa da ammirare dal balcone di casa: lo spettacolare tramonto sul mare, una vista mozzafiato su tutto il golfo dove all'orizzonte sul lato sud, perfettamente visibile, si erge dal mare il vulcano di Stromboli sull'isola di Ginostra. Il sole grande e di un giallo intenso cade proprio dietro al vulcano, addirittura fa da contrasto ad una nuvola di fumo che esce dalla sommità del monte lasciando una lunga scia verso oriente. La sagoma scura dei tetti del paese di Pizzo fanno da contrasto con i colori rosso gialli del mare e del tramonto.
Semplicemente meraviglioso!
Claudia ci prepara gli spaghetti con… la ricotta e le mie due compagne di viaggio fanno nuovamente una scorpacciata senza ritegno! Ci sono le verdure grigliate, il pecorino, i pomodori secchi e quelli ripieni, tutto squisito come anche la buona compagnia, non ci facciamo mancare nulla!
Dopo cena vengono i miei parenti, le mie belle nipoti, i miei cari nipoti, cognate e cognati, è sempre una festa quando ci si rivede! Riusciamo a gustare ancora mezzo tartufo di Pizzo per uno, e poi si va a dormire, domani si continua il viaggio e vogliamo partire di buon ora.
Estremo Sud - 16 settembre
Ci svegliamo di -quasi- buon’ora e alle 9 dopo la colazione e calorosi saluti con chi ci ha ospitato partiamo prendendo l’autostrada del Sole che porta all'estremo sud della Calabria. Vogliamo arrivare a Scilla ma facciamo una breve deviazione verso Melicucco, nei pressi di Rosarno, per fare il carico di metano visto che non ci sono molti distributori da qui in avanti, in tutto percorriamo un centinaio di km.
Scilla è un paesino di pescatori posto su un lembo di costa vicino a un promontorio all'entrata dello stretto di Messina dal lato Calabrese. Scilla ha origini antichissime e viene già nominata nell'Odissea, tra mitologia, storia, leggenda e poetiche immagini alimentate per millenni dalla suggestività dell'ambiente naturale. L'origine del nome scylla ("cagna") richiama un misterioso mostro che sarebbe il responsabile di tempeste sul mare che provocarono la fine di molti naufraghi. Insieme al nome di Scilla si ricorda anche Cariddi, tutte e due erano mostri marini che vivevano nello stretto di Messina.
Oggi Scilla si divide nella parte bassa e alta, a noi interessa visitare la parte delle pittoresche case di pescatori a ridosso della costa e che sembrano emergere dall'acqua.
Le indicazioni che avevo estrapolato da Google Maps ci portano sulla via Prof. De Marco dopo l’uscita dall'autostrada e arriviamo in una specie di tunnel aperto dal lato del mare che è un lungo agevole parcheggio dove lasciamo la macchina in modo da continuare a la visita a piedi.
Si entra subito nel abitato che costeggia il mare, turisticamente Scilla è conosciuta proprio per le case che sembrano costruite sull'acqua, una sola stradina attraversa il paese con piccole terrazze, vicoli ponticelli e balconi che si aprono sul mare con scorci veramente suggestivi, e passiamo anche da una chiesetta dove si sta svolgendo un matrimonio. Arriviamo fino al molo principale e al piccolo porticciolo di diporto da dove si ha una veduta del paesino che abbiamo appena attraversato e dove si vedono bene le facciate delle case che sembrano venir fuori dall’acqua.
Scilla con le case che sembrano emergere dall'acqua |
Scilla e sul promontorio il Castello di Ruffo |
Il colore azzurro è un colore tipico dei paesini che si affacciano sul Mediterraneo |
Non saliamo sul promontorio dove c’è il castello di Ruffo, anche perché sembra non essere visitabile al momento.
La passeggiata è bellissima, gente quasi nessuno, turisti solo noi, clima, luce ed acqua da cartolina! Torniamo al tunnel-parcheggio per riprendere la macchina e saliamo una stradina parallela per tornare sull'autostrada.
Dopo appena 20 minuti siamo già nei pressi del porto di Villa San Giovanni, i cartelli indicano la strada per arrivare all'imbarco del traghetto che ci porterà a Messina. La via del mare è ancora l’unico modo per attraversare lo stretto, nonostante sono oltre cent’anni che si sente parlare di progetti per il ponte.
Dall'autostrada si arriva direttamente al punto delle biglietterie, un ampia area con moltissime corsie per le auto, sicuramente molto affollate in certi periodi dell'anno, ma non oggi, siamo quasi da soli. Compriamo i biglietti per 3 persone + una macchina, solo andata: 37 Euro
Per arrivare poi all'imbarcadero è necessario passare per tortuose e trafficate stradine della cittadina di Villa San Giovanni, mi sembra quasi di aver sbagliato strada, ma poi finalmente si vedono i traghetti e ci indicano la strada per incolonnarci per l’imbarco. Non aspettiamo più di 10 minuti e la pancia del traghetto è già aperta e possiamo entrare con la macchina, freno a mano tirato, chiusa a chiave, zainetti in spalla e si va sul ponte della nave per assistere alla breve avventura marittima di circa 40 minuti in tutto. È l’ora di pranzo, ci sediamo fuori al sole, riparate dal vento e ci godiamo il nostro panino con le verdure grigliate preparati la mattina a Pizzo. Io studio ancora una volta la strada per arrivare al punto di ritrovo organizzato con le nostre altre compagne di viaggio, le tre 'americane' che sono venute dagli Stati Uniti e hanno appena concluso l’attraversata dell’Etna a cavallo in una settimana. Hanno affittato una macchina e ci aspettano al posto convenuto sul viale Boccetta, a qualche km dal porto.
Porto di Villa San Giovanni |
Sul traghetto, lasciando la Calabria , di fronte la Sicilia |
Il viaggio continua con i seguenti post:
2 - Siamo in Sicilia!
3 - Palermo e Monreale
4 - Agrigento - Ragusa - Noto
5 - Siracusa - Taormina - Catania
6 - Ritorno al continente
7 - Costiera amalfitana
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