Tappa 3 - da Santo Andrè a Esposende

Santo Andrè
Agucadoura
Apulia
Fao
Ponte sul Càvado
Esposende

Anche se questa terza tappa si snoda prevalentemente su passerelle in riva al mare, c'è poi invece una parte che si allontana dal mare per passare dai paesini interni. Ufficialmente è di 17 km. Noi scegliamo l'alternativa costiera. Infine si attraversa il ponte sul fiume Cavado e si arriva a Esposende, la nostra prossima destinazione.

Ci svegliamo nella nostra stanza di Santo Andrè, quella dove la sera prima abbiamo ammirato il bellissimo tramonto. Sono solo le 6 e fuori è ancora totalmente buio. Certo, ci si addormenta prestissimo e quindi siamo sveglie altrettanto presto.

Ottima colazione in camera

Celeste, la padrona, ci porta la colazione in camera, bella abbondante, con succo d’arancia, pane, marmellata ecc. Per me porta anche il tè che ho chiesto. Non resisto e qualcosa mangio anch’io, del resto sto già molto meglio. Purtroppo Jane non è tanto contenta con questa e molte delle prossime colazioni, che non prevedono il salato o lo yogurt con le noci cosi come preferisce lei. La colazione anche in Portogallo è prevalentemente sul dolce, e quindi prenderemo l'abitudine di comprare, ove possibile, lo yogurt e la frutta al supermercato per farcela portare da Gesù nel nostro bagaglio.

Partiamo alle 8.30, quando non è ancora del tutto giorno. Poco dopo sarebbe arrivato Gesù per prendersi il nostro bagaglio. Il tempo è bello con un po' di foschia in lontananza. Il percorso è facile, ufficialmente di 17 km, alla fine avremo fatto 20 km, ma come la tappa precedente, si svolge quasi tutta su interminabili passerelle, molto ben segnalate e con tanti spazi di sosta e fitness.

In lontananza dei pellegrini sulle passerelle

Passerelle e mulino in vista
Surfisti francesi in posa, tra i pochi umani incontrati sul percorso
Campo da calcio di Agoucadora
A sinistra il campo da golf
Io rimango meravigliata dalle passerelle chilometriche perfettamente tenute, allestite per la salvaguardia delle dune e dell'ambiente, allo stesso tempo con tutti i comfort per i pellegrini e le persone che usano questi percorsi per passeggiare o per il running. Il paesaggio è sconfinato, da una parte il mare e le sue dune, dall'altra campi e vivai e solo in lontananza si scorgono alcune case. Poi passiamo dal campo sportivo di Agoucadora, in mezzo al nulla, non ci sono case né paesi vicino, ma il campo ha un perfetto manto erboso sintetico, che tante cittadine italiane se lo sognano. 
Più avanti c'è invece un grandissimo campo da golf, con erba vera, molto curato. 
Il percorso continua su delle passerelle piuttosto nuove, visto che il percorso ufficiale scaricato dal sito indicava ancora di dover passare dalle stradine tra i vivai. Ora è una passerella continua senza interruzione.
Passerelle chilometriche


Punto sosta e di incrocio
Isolate case di campagna con proprio mulino 
Poi, dopo un ponticino finisce la passerella e iniziano le strade sterrate tra i campi e il percorso ufficiale prosegue verso l'interno di Apulia per poi arrivare alla località di Fao, dove bisogna attraversare il fiume Cavado.
Noi invece, come sempre, vogliamo prendere l'alternativa costiera. C’è un sasso che indica la direzione ufficiale, che imbocchiamo erroneamente, seguendo altri pellegrini (quei pochi che incontriamo).  Me ne accorgo in tempo e torniamo indietro, vogliamo seguire il percorso indicato sulla mappa olandese. 
Bivio cruciale con il sasso che indica a destra il percorso ufficiale, invece noi andiamo a sinistra!

Questo percorso alternativo passa da stradine sterrate, tra campi coltivati e vivai dove vediamo molta gente al lavoro. Non ci sono indicazioni, ma con il mio GPS è molto agevole e facile seguire le tracce e dopo qualche chilometro siamo nuovamente sulla costa entrando nella località di Apulia

Sono le 11 di una giornata di sole e siamo ad Apulia, sul mare. Ci fermiamo su un molo di rocce. Da un lato c'è una bellissima spiaggia di sabbia, dall'altra, diversi metri più in basso, si estende una infinita spiaggia con un larghissimo bagnasciuga, è la spiaggia dei surfisti e delle scuole di surf. Ci riposiamo sotto il sole con gusto osservando i surfisti.

Spiagge di Apulia
Scuola di surf ad Apulia

Riprendiamo il nostro cammino attraversando Apulia, e appena fuori dalla cittadina iniziano una serie di mulini, "Moinhos da Apulia", che vedremo anche in altre località. Veniamo a sapere che servivano per la macina dei cereali, soprattutto del mais. Avevano grandi vele, forse in tessuto di lino, che giravano grazie al forte vento della zona. Oggi sono delle case vacanza. 

Apulia - spirito marinaro

Mulini di Apulia
 - oggi case vacanza -

Il percorso continua attraversando delle piccole località che immaginiamo essere pienissime di turisti in estate. Ora c'è qualche ristorante aperto, ma non vediamo gente. Le spiagge sono deserte, le case vuote e i pochi locali hanno tutti i tavolini vuoti. Ma la strada ha un bellissimo marciapiede ciclabile che porta fino alla seguente cittadina di Fao, dopo la quale dobbiamo attraversare il ponte sul fiume Cavado
Pedrinhas - Apulia
Strada dei ristoranti
Case vacanza
Il pirata dei mari
Accesso al mare e zone alberate dietro alle dune
Fao è una piccola cittadina, iniziamo a percorrere le sue stradine strette invece della strada principale, e prontamente un abitante del posto cerca di indicarci quella giusta, quasi non volesse far vedere questi angoli della sua cittadina. Arriviamo in una bella piazzetta vicino al fiume Cavado dove ci sono addirittura delle sedie legate con una catena al cemento. Abbiamo il fiume davanti, c'è un bel sole. Consumiamo il nostro pranzo a sacco, io mangio ancora un po' del riso, il resto ormai lo devo buttare via. Notiamo che il fiume è in secca facendo affiorare molta melma. Non lontano dalla riva sorge un isolotto con molti uccelli, sullo sfondo c’è il ponte che attraverseremo. La secca del fiume non sembra essere un'eccezionalità. Avevamo già notato in altri porticcioli un forte abbassamento del livello dell'acqua con barche ormeggiate ormai su spazi asciutti, condizione che costateremo in modo sempre più evidente. Non riusciamo a capire se è una questione stagionale o se invece è climatica, dopo un estate cosi calda e asciutta che c'è stata in tutta Europa nel 2022.

Cittadina di Fao

Cappella delle nostre Signore di Lapa e Fatima
Chiesa della Misericordia di Fao


Fiume Cavado - Fao - dall'altra parte Esposende
Ponte sul fiume Cavado - tra Fao ed Esposende
Si riparte dopo la sosta pranzo e si attraversa il lungo ponte. Poco dopo sulla strada, passiamo accanto ad un cancello aperto con il cartello che indica che qui possiamo avere il timbro del cammino. È un piccolo negozietto di un giovane artigiano molto simpatico che parla perfettamente l'inglese e attrae i pellegrini con tanti bei souvenir fatti da lui artigianalmente, offrendo inoltre un divanetto per riposare e addirittura un bagno, del quale approfittiamo subito. Inoltre, cosa molto utile, ha anche il timbro da mettere sul nostro passaporto del pellegrino, e da lui veniamo a sapere che a Santiago controllano anche il numero dei timbri ottenuti in ogni località, soprattutto quelli in Spagna, che devono essere almeno 3 al giorno. 
Da allora andiamo letteralmente a caccia di timbri! Lungo il nostro cammino proviamo ad entrare in tutte le chiese, locali, alberghi, raccogliendo infatti a fine cammino, più timbri di quelli che offrono le pagine del passaporto!
Negozietto dell'artigiano
Compriamo qualche souvenir dal simpatico artigiano e continuiamo il nostro cammino verso Esposende, una cittadina che costeggia il fiume Cavado. È una bella cittadina balneare con case vacanza che vediamo prevalentemente chiuse, belle passerelle lungofiume e ampi lungomari con grandi spazi ricreativi, fitness, campi sportivi come abbiamo già visto altrove. Negozi e ristoranti non ne vediamo, e neanche tanta gente o pellegrini. 
Lungofiume sul Cavado in secca
Lungofiume con ciclabile e aree attrezzate per lo sport
Passerelle lungofiume
Aree sosta e relax

Dopo 1,5 km di bellissimo ampio lungomare pieno di palme, costeggiato da case basse residenziali, di colpo come un miraggio vediamo un esteso edificio a due piani che reca l'insegna del nostro albergo prenotato 'Hotel Suave Mar', ci siamo! Eppure sono soltanto le ore 14. Effettivamente questo percorso del cammino è molto semplice e rilassante, sicuramente si potrebbero fare 30 km al giorno senza troppe difficoltà.

L'albergo è bellissimo, ma effettivamente al momento della prenotazione, non c'era molto altro e il prezzo era poco più di una buona sistemazione in un ostello, quindi non ci aspettavamo tanto lusso, c'è pure la piscina! Facciamo il check-in e ci prendiamo il nostro bagaglio portato da Gesù che ci aspetta in una stanza apposita. Notiamo che ci sono tanti altri bagagli, anche molto più grandi dei nostri, quindi deduciamo che non siamo gli unici ospiti. Ci sistemiamo nella nostra bella camera e facciamo subito il bucato, stendendo i panni nel balconcino pieno di sole. Poi ci infiliamo il costume da bagno, che fortunatamente abbiamo portato con noi, e scendiamo nel grande bel cortile con la piscina, tutto intorno ci sono delle bellissime Buganvillee. Costatiamo che ci sono effettivamente altri ospiti, tutti stranieri, chi in acqua, chi a prendere il sole caldo sulle sdraio. 
Bellissimo albergo a Esposende
Piscina e relax
Dopo un bel riposo a bordo piscina e una bella doccia in camera, siamo pronte per uscire a trovare un posticino dove mangiare, visto che sono cinque giorni che non facciamo una cena decente. Oppure basterebbe un negozio dove comprare qualcosa per la cena. Andiamo sul bel lungomare, dove non troviamo alcun locale. Entriamo nelle stradine interne di Esposende, mi faccio aiutare da Google Maps che mi segnala alcuni locali nelle vicinanze. Dopo 40 minuti di cammino non siamo riuscite a trovare nemmeno un Kiosko aperto, nulla di nulla, una desolazione estrema, chi chiuso per ferie, chi per periodo stagionale. 
Passerella lungomare
Cartelli del BOM CAMINHO che ci accompagneranno fino a Santiago
Ritorniamo all'albergo e dalle finestre aperte sul cortile si sentono milioni di uccelli che prendono posto nelle Bouganville fiorite vicino alla piscina. La luce del tramonto e il suono degli uccelli sono proprio una delizia! Comunque ci tocca cenare nella lounge dell’albergo, dove fortunatamente la cucina è aperta ed incontriamo anche tutti gli altri ospiti dell'albergo, di cui solo una coppia rivedremo fugacemente nei prossimi giorni. Non c’è grande scelta sul menu, ma Jane prende il vino e un insalata di salmone. Io scelgo le lasagne con le verdure, visto che non c'è una pasta semplice per il mio stomaco ancora delicato. È buona, ma piena di besciamella e formaggio che cerco di evitare, ma a regola non è stato sufficiente, visto che di notte nuovamente mi da noia lo stomaco.
I bei lettoni sono comunque un ottimo relax dopo 20 km di bellissimo cammino.

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