Tappa 14 - da Picaraña a Santiago

Picaraña
O Faramello
Raices
Milladoiro
Santiago

La Cattedrale di Santiago in Piazza Obradoiro

Ha piovuto tutta la notte. La pioggia picchiava forte alla finestra e pensavo di non ritrovare più la nostra colazione che avevamo lasciato fuori sul davanzale della finestra. Invece al nostro risveglio troviamo i due yogurt ancora sul davanzale, un po' bagnati ma freschi come da frigorifero.
Mentre facciamo una mini colazione senza caffè, pensiamo alla giornata di oggi. È l'ultima giornata di cammino e ci pervade uno strano sentimento. Ci sembra quasi impossibile pensare che l'indomani non dobbiamo raggiungere nessuna meta. 
Dall'altra parte ci siamo un po' stancate della pioggia, speriamo finalmente di trovare un po' di clima asciutto. Oggi sono solo 15 km fino a Santiago, sono pochi, ma prevalentemente tutti in città e probabilmente sotto la pioggia. Quindi per ora siamo contente che l'avventura finisca oggi. E domani?
Prepariamo i nostri bagagli e ci infiliamo le mantelline ormai tutte lacere. Anche oggi ho deciso di mettermi i sandali, nonostante il tempo. Il percorso è prevalentemente su strada asfaltata e comunque ribadisco che ci sto troppo bene con i sandali. Ma ancora fa un po' fresco e quindi mi metto anche i calzini...
Sono le 9 del mattino quando usciamo dalla pensione per incamminarci sulla strada principale che dobbiamo percorrere per un po'. Non si capisce se è buio perchè è presto o per la giornata grigia e cupa. 
Sulla strada si vedono grandi cartelloni del cammino a Santiago in lingua galiziana, non in spagnolo tradizionale. C'è anche l'indicazione del dislivello, il percorso è in leggera salita, appena 200m in 5km.
Dopo pochi passi dalla pensione troviamo fortunatamente un bar aperto dove andiamo subito a prendere un caffè caldo con uno dei loro cornetti giganti molto buoni, ma niente di salato per Jane. Si vede però che ci stiamo avvicinando alla città di Santiago, i prezzi sono decisamente più alti che finora.
Rifocillati partiamo sotto la pioggia e vediamo anche qualche pellegrino. Lasciamo la desolata località di Picaraña e dopo circa 1 km sulla strada principale finalmente si prende una stradina laterale senza traffico e con poche case sparse. Una di queste porta l'insegna di essere un ostello accanto a una casa dismessa. Ovviamente tutto chiuso. Siamo a O Faramello. Ancora più avanti c'è la cappella di Santo Martiño e dove in una piazza c'è una curiosa scultura alla Botero di un cavallo imbizzarrito.
L'ostello chiuso a O Faramello
Cappella di Santo Martiño e la scultura del cavallo imbizzarrito alla Botero, al quale cerchiamo di offrire un po' d'erba fresca...
Gli horreos non mancano mai, alcuni sono davvero incredibili.
Il percorso diventa leggermente collinoso e attraversa talvolta delle aree di bosco che ci sorprendono di trovare. Siamo nei pressi di Raíces, una zona con dei bei sentieri e alcuni torrenti pieni d'acqua in un area molto verde.
I ceppi segna chilometri diventano sempre più numerosi e ravvicinati. 






Siamo a circa metà percorso e arriviamo a un grande incrocio e una rotonda che dobbiamo attraversare. Un attraversamento che è nella massima sicurezza, con marciapiedi e strisce pedonali da seguire. Infatti dobbiamo dire che tutto il percorso del Cammino è stato accuratamente scelto passando da stradine secondarie, zone di poco traffico, paesini e località di periferia e ovviamente quando possibile attraverso boschi, campi e parchi, tenendo sempre presente la maggiore sicurezza possibile. Talvolta il percorso si allunga un po' per evitare attraversamenti o incroci pericolosi. 


Dopo questa grande rotonda cambia il panorama. Stiamo entrando nella periferia della grande città di Santiago. Tra alcuni alberi si scorge la città in lontananza, che piano, piano si avvicina sempre di più. Gli abitati diventano sempre più fitti. 
Siamo a O Milladoiro e passiamo ancora da alcuni abitati pittoreschi con gli immancabili horreos e qualche pittura murale, torrenti e sottopassi. La pioggia smette a tratti. 
Poi entriamo decisamente nella periferia cittadina con strade anonime dove in una di loro troviamo un tizio in mezzo alla strada sotto la pioggia che richiama tutti i pellegrini che passano tenendo un cartello in mano: Bar a 50 m con caffè, cornetti e panini! Infatti finora non abbiamo trovato alcun punto di ristoro e se non ci fosse questo tizio a richiamarci, non sapremo che c'è il bar vicino. Decidiamo di seguirlo per fare una sosta. In effetti a pochi metri c'è il bar aperto. Ci segue un altro pellegrino. Prendiamo una sfogliatella con gli spinaci e un succo d'arancia. A me sembra strano che i bar qui non siano cosi forniti come spesso si vedono da noi in Italia. Hanno poche cose e poca scelta. 









Comunque dopo la sosta ritorniamo sui nostri passi per affrontare l'ultimo pezzo tutti cittadino. Adesso vediamo davvero tanti pellegrini, tutti sotto le loro mantelle a passo svelto per arrivare alla agognata meta. Sono 3 km di città, in leggera salita con qualche scorcio interessante, ma ormai vogliamo solo arrivare. La brutta giornata non aiuta ovviamente. 

Tra i grandi edifici spunta un granaio, un horreo!
La fontana del pellegrino con mosaici colorati
Cappella do Pilar
Il bel Parco di Alameda con strutture in ferro battuto
Una pulperia in città, il polpo è un piatto tipico della Spagna
Alle 13.30 arriviamo davanti alla cattedrale di Santiago, il Santo Tiago, quello che per noi è San Giacomo.
La piazza è piena di pellegrini felici a fare le foto e le selfie. Chi in gruppo, chi da solo, con le bici, con il cane, giovani, meno giovani, stesi per terra o come viene, ma tutti con un grande sorriso! Persino il cielo sembra finalmente volerci bene e farsi spazio tra le nuvole. Ce l'abbiamo fatta!
Tanti pellegrini, ma dov'erano tutti questi pellegrini che noi non abbiamo visto per strada? Si vede che la maggior parte viene dagli altri percorsi. Anche noi siamo contente e ci informiamo a vicenda con gli altri pellegrini come fare ora per ricevere il diploma del cammino di Santiago.

Seguiamo altri pellegrini e facciamo qualche centinaio di metri per andare all'ufficio apposito. Con grande sorpresa vediamo almeno un centinaio di pellegrini davanti agli uffici e alcuni addetti che danno le informazioni: bisogna prima iscriversi online sul proprio cellulare per ricevere il numero per entrare nell'ufficio e aspettare il turno della chiamata che viene visualizzata su un grande display, infine recarsi allo sportello per ricevere il diploma. C'è davvero tanta gente, ma l'organizzazione è perfetta e ci sono tanti sportelli che rilasciano il diploma che è a pagamento a 3 euro.
Mentre siamo in fila tra tutta la gente ritroviamo la coppia francese che avevamo incontrato diversi giorni addietro. Grandi saluti e abbracci!
Finalmente espletate tutte le formalità e con il nostro diploma che attesta i nostri 280 km da Porto a Santiago andiamo al nostro albergo, non troppo lontano dal centro storico.
La nostra stanza è al terzo piano di uno stabile non molto curato. La stanza è piccolissima, buia e molto fredda. Ci si gira a malapena. Tutto è estremamente umido e quindi accendiamo subito il riscaldamento, costatando che funziona a malapena. Dopo la prima doccia abbiamo il bagno e la stanza immersa in un nuvolone di umidità nonostante la finestra aperta. Le finestre e le pareti grondano acqua, il pavimento del bagno è un lago d'acqua solo per la condensa. Purtroppo neanche la richiesta d'aiuto alla reception ci risolve il problema. È in assoluto la peggiore sistemazione avuta in tutto il nostro percorso.
Per giunta la mia compagna di viaggio non sta per niente bene, tossisce e ha il raffreddore. Negli ultimi giorni di pioggia era sempre fradicia di sudore e pioggia sotto la plastica della mantella. Insomma, le condizioni favorevoli per un bel malessere. E ora ci toccano due notti in questa stanza umida, fredda e buia. La sera non usciamo né ceniamo, ci infiliamo sotto le coperte per sentire un po' di conforto.
Guardiamo i km, sono appena 17, troppo bagnati però.

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