MougasPedra RubiaAs MariñasCabo SilleiroBaionaSabaris de Ramallosa
Il percorso di oggi ci porta verso la cittadina di Baiona costeggiando una grande insenatura, la Baia di Baiona, che forma uno sperone sulla costa, il Cabo Silleiro. Quindi il percorso è sempre costiero, spiagge molto rocciose, oggi ancora con mare molto mosso. Per un breve tratto andiamo per sentieri tra erba e rocce ma il paesaggio e il clima sono decisamente cambiati. Sulla nostra destra il terreno si alza, a tratti diventa montagnoso.
Fatto pochi km, ci avevano detto che avremmo trovato il ristorante bar Peñasco per un caffè, infatti il ristorante c’è, ma è tutto serrato! Il caffè diventa un sogno, un desiderio sempre più forte!
In compenso il clima ci da un attimo di tregua e possiamo godere del panorama, ci sono campi con degli animali, mucche, capre e cavalli. Jane fa il suo saluto giornaliero ad un cavallo, questa volta uno bianco già imbrigliato.
A tratti si continua sulla strada provinciale, con una pedo-ciclabile color giallo oro, il proseguo di quella che abbiamo percorso ieri, è proprio perfetta. Anche qui troviamo ogni tanto delle aree attrezzate per il fitness.
Poco prima della località di As Mariñas c'è la deviazione del Cammino ufficiale per Santiago che porta ad attraversare prima una grande area boschiva e poi una lunga periferia abitativa per arrivare direttamente dall'interno alla Baia di Baiona. Con Jane avevamo già deciso di fare, nonostante la pioggia, il giro che costeggia tutta la punta del cabo Silleiro per arrivare a Baiona, piuttosto che prendere il sentiero interno. Infatti vediamo che qualche pellegrino prende la via interna, qualcun altro come noi, prosegue sulla via costiera.
Baiona si avvicina. La pioggia sembra dare tregua, a tratti esce addirittura il sole, ci sono nuvole scure da una parte e un cielo chiaro dall’altra. Tutta la costa è rocciosa, niente spiagge e niente aree balneare, solo qualche posto adatto per delle capanne di pescatori.
In cima a un promontorio c'è la grande scultura in pietra della Vergine della Rocca, sicuramente una piccola meta per una passeggiata domenicale della gente del posto.
Si entra nell’abitato di Baiona e si percepisce che è una cittadina per le vacanze ora non troppo affollata, belle strade, bei palazzi e belle case. La costa presenta una penisola sporgente con il monte Boi in cima al quale si scorge un castello con le mura, il Castillo de Montereal.
Dal Belvedere si vede l'horreo e la baia da una parte, e la cittadina di Baiona dall'altra.
Si prosegue sulla passeggiata lastricata e ben attrezzata. Da lontano vediamo la nostra spiaggetta del pranzo e Baiona in lontananza. Il cielo è molto incerto.
Da questo punto si vedono molto bene le Isole Cies e tutti gli isolotti di fronte alla baia. Ormai siamo sull'estuario del fiume Vigo, l'oceano è rimasto dietro alle isole. Sul percorso della passeggiata ci sono monumenti in omaggio a tutti i marinai.
Il castello ha delle entrate maestose, bastioni di guardia con scale a chiocciola, torri di avvistamento, merli appuntiti sulle mura perimetrali, cannoni puntati verso l'esterno tra i merli e persino un 'cammino di ronda' che porta direttamente su un molo della baia.
A momenti si vedono molto bene le isole Cies, che dicono essere meta turistica per gli amanti delle spiagge e del trekking. Fanno parte del Parco Nazionale delle Isole Atlantiche della Galizia e vige un numero massimo di accessi, circa 2000 persone al giorno.
All'interno delle mura del castello c'è invece una grande struttura alberghiera, che però ha il timbro per il nostro passaporto del pellegrino. Inoltre chiediamo di utilizzare la toilette che non ci viene assolutamente negata. A questo proposito mi piace far notare che sia in Portogallo che in Spagna non ci hanno mai negato l'uso del WC in nessun posto, neanche in quelli dove non abbiamo sostato o acquistato qualcosa.
Uscite dal castello facciamo ancora un giro a Baiona, in quello che doveva essere l'antico centro delle case dei pescatori, proprio di fronte al porticciolo. Un paesino caratteristico, stradine strette, edifici bassi, piazze, chiese, salite e discese. I locali di ristoro li vediamo pieni di pellegrini. Ci viene da dire che li vediamo più seduti ai tavoli a mangiare che fuori a camminare!
Sulla strada principale che riprendiamo per proseguire il nostro cammino troviamo una gelateria dove ovviamente ci fermiamo per una coppetta e un cono. Il gelato non è mai stato eccelso per ora, ci toglie soltanto la voglia e forse ci da quell’energia zuccherina di cui abbiamo bisogno, nient’altro.
Piazza Santa Liberata con la Cappella di Santa Liberata e in fondo alla piazza la Collegiata di S. M. di Baiona
il miracolo della scoperta delle Americhe.
l'Istituto di Cultura Ispanica,
Dopo tanta storia importante per Baiona, continuiamo a camminare verso la nostra meta di oggi, la località contigua di Sabaris, dove abbiamo prenotato l’albergo. Mentre stiamo ammirando la bella costa sulla strada ci ferma un tizio di mezza età in pantaloncini e con una busta di plastica in mano, ci chiede se siamo pellegrine. Risulta essere inglese e un pellegrino di lunga data e lunghi chilometri, dice che tutte le mattine si fa un bel bagno in mare, senza badare al clima! Ci salutiamo, ma lo rincontreremo altre volte più avanti.
Il percorso ufficiale porta all'interno dell'abitato, ma noi prendiamo l'alternativa costiera, la camminata comunque è di circa 3 km su piacevole strade lungo la costa e con belle abitazioni colorate.Ormai non piove più e il sole scalda pure. Arriviamo all’albergo "Arce" proprio accanto alla chiesa di Santa Cristina di Ramallosa, è una palazzina adibita ad abitazione e ad albergo a conduzione familiare. Il nostro bagaglio portato da Gesù è li che ci aspetta. Abbiamo una bella stanza con il balcone. Il proprietario è un inglese, chiacchera anche troppo, si lamenta del suo lavoro, troppo lavoro, eppure non vediamo nessun altro che noi.
Jane si fa subito la doccia, ormai abbiamo preso l’abitudine che lei se la fa il giorno dell’arrivo, io la mattina della partenza, cosi non ci accavalliamo mai.
Usciamo per fare la spesa, c’è un supermercato Froiz a due passi, perfetto per organizzarci anche il pranzo di domani. Poco più tardi usciamo nuovamente, ma per andare a cenare a 500m in piazza di Sabaris, al Bar Ristorante O Parque. Prendiamo due empanadas, un insalata mista e i famosi peperoni verdi di Padrón. Intanto le empanadas non sono come quelle argentine che conosco molto bene, ma sono dei quadrotti piatti di due strati di pasta sfoglia con un filo di spinaci dentro, non male, ma non sono empanadas. Le insalate sono fresche, ma senza grande fantasia: qualche foglia verde, fette di pomodoro, uovo sodo e due grossi asparagi per dare geometria al piatto. Invece i peperoni verdi di Padrón tipici della zona, sono davvero molto buoni, molto simili ai cruschi pugliesi, che però sono rossi.
Con Jane facciamo una considerazione sull'offerta dei menu visti finora. Effettivamente non abbiamo trovato grande varietà nei piatti accessibili. Il polpo e il pesce sono abbastanza cari, la paella tarda molto e non la fanno sempre. Però non vogliamo neanche optare per la pizza né per la pasta. Insomma, non abbiamo trovato un granché per ora.
Mentre torniamo all'albergo notiamo ancora questa bella casa decorata. Intanto pensiamo a cosa ci aspetta domani. Dalla mappa abbiamo visto che il percorso diventa molto accidentato, non più cosi lineare e piano sulla costa come finora. Io spero che non ci sia troppo asfalto ne troppe cittadine da attraversare.
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