Tappa 8 - da Mougàs a Sabaris de Ramallosa

Mougas
Pedra Rubia
As Mariñas
Cabo Silleiro
Baiona
Sabaris de Ramallosa

A sinistra l'ostello Aguncheiro
Ci svegliamo all'ostello Aguncheiro quando fuori è ancora buio totale. L’intensa pioggia sembra aver cessato. Dobbiamo aspettare le 9 per poter finalmente uscire, quel posto solitario e il clima cupo non invita a fare uscite troppo mattiniere. Ma il vero problema ora non è questo, ma la nostra colazione. Perché come ci avevano avvertito la sera prima, questa mattina (è un semplice lunedì) il bar dell'ostello non avrebbe aperto fino a mezzogiorno. Quindi, siamo munite di minima colazione alternativa: Jane ha uno yogurt portato nel bagaglio di Gesù e io ho uno di quei mega cornetti che ho messo sul riscaldamento, visto che la sera prima l'avevo acquistato ancora surgelato. Per ora è sufficiente, ma un bel caffè ci vuole! Ci avevano detto che avremo trovato un bar a circa 2 km di cammino più avanti.
Il percorso di oggi ci porta verso la cittadina di Baiona costeggiando una grande insenatura, la Baia di Baiona, che forma uno sperone sulla costa, il Cabo Silleiro. Quindi il percorso è sempre costiero, spiagge molto rocciose, oggi ancora con mare molto mosso. Per un breve tratto andiamo per sentieri tra erba e rocce ma il paesaggio e il clima sono decisamente cambiati. Sulla nostra destra il terreno si alza, a tratti diventa montagnoso. 

Ci sono alberi che mi ricordano la Patagonia, ma poi ci sono anche mulini e chiesette tipiche di questa zona. Il tempo è cupo, piovigginoso e a tratti anche molto ventoso, ma non è freddo, tanto che io sono rigorosamente con i miei sandali, Jane con la sua camicetta sotto alla mantellina di plastica. Vediamo anche la coppia francese della sera prima, bardata contro la pioggia come noi.

Fatto pochi km, ci avevano detto che avremmo trovato il ristorante bar Peñasco per un caffè, infatti il ristorante c’è, ma è tutto serrato! Il caffè diventa un sogno, un desiderio sempre più forte!
In compenso il clima ci da un attimo di tregua e possiamo godere del panorama, ci sono campi con degli animali, mucche, capre e cavalli. Jane fa il suo saluto giornaliero ad un cavallo, questa volta uno bianco già imbrigliato.

A tratti si continua sulla strada provinciale, con una pedo-ciclabile color giallo oro, il proseguo di quella che abbiamo percorso ieri, è proprio perfetta. Anche qui troviamo ogni tanto delle aree attrezzate per il fitness. 
Poco prima della località di As Mariñas c'è la deviazione del Cammino ufficiale per Santiago che porta ad attraversare prima una grande area boschiva e poi una lunga periferia abitativa per arrivare direttamente dall'interno alla Baia di Baiona. Con Jane avevamo già deciso di fare, nonostante la pioggia, il giro che costeggia tutta la punta del cabo Silleiro per arrivare a Baiona, piuttosto che prendere il sentiero interno. Infatti vediamo che qualche pellegrino prende la via interna, qualcun altro come noi, prosegue sulla via costiera.
Abbiamo già fatto 6 km e non abbiamo visto l'ombra di un locale aperto per un caffè, niente di niente. Poi, in prossimità del faro vediamo un grande albergo arrampicato sul costone destro. Jane suggerisce di andarci, ma sembra tutto chiuso. C'è una signora che ci viene incontro sulla pedonabile, anche lei camminando sotto la pioggerellina, chissà da dove viene e dove va, visto che i primi abitati non sono vicini. Le chiediamo se sa, se in quel grande albergo si può prendere un caffè. Molto gentile e con molte parole ci spiega che senz’altro è aperto ma sono molto cari, è un albergo Spa per cure speciali di talasoterapia, purtroppo non c’è null’altro nelle vicinanze.
Decidiamo comunque di salire le molte scale che portano alla struttura. Troviamo effettivamente il bar dell'hotel aperto, anzi, se vogliamo possiamo fare colazione al ricchissimo buffet per 18 euro a persona. Optiamo per un semplice caffè al banco del bar. C’è una simpatica ragazza giovane, contenta di chiacchierare con noi pellegrine, e accanto al caffè ci offre un piattino con quadretti di dolce casalingo molto buono che gustiamo avidamente. Il caffè ci da nuove energie, usiamo anche la loro favolosa toilette. Non potevamo chiedere di più, era tutto quello che ci serviva per spezzare la mattinata di pioggia. Poi, 'ciliegina sulla torta', il conto di quei due caffè è stato una sorpresa, soltanto 4 Euro totali.
Ora siamo nuovamente cariche e non ci interessa se piove. Il paesaggio ci sembra ancora più bello! Il percorso è tutto lungo la strada principale, ma godiamo di una splendida vista sul mare tempestoso, ci sono isolotti vicini e isole lontane, infatti si intravvedono le famose Isole di Cíes.
Sulla nostra destra in cima a un promontorio svetta il faro di Cabo Silleiro. Qui c'è parecchio vento, stiamo lasciando l'Oceano per entrare nel grande estuario del fiume Vigo. Infatti lasceremo definitivamente la costa oceanica per addentrarci verso l'interno, verso Santiago di Compostela.


Le isole Cies all'orizzonte.

Baiona si avvicina. La pioggia sembra dare tregua, a tratti esce addirittura il sole, ci sono nuvole scure da una parte e un cielo chiaro dall’altra. Tutta la costa è rocciosa, niente spiagge e niente aree balneare, solo qualche posto adatto per delle capanne di pescatori.


In cima a un promontorio c'è la grande scultura in pietra della Vergine della Rocca, sicuramente una piccola meta per una passeggiata domenicale della gente del posto.


Si entra nell’abitato di Baiona e si percepisce che è una cittadina per le vacanze ora non troppo affollata, belle strade, bei palazzi e belle case. La costa presenta una penisola sporgente con il monte Boi in cima al quale si scorge un castello con le mura, il Castillo de Montereal.

Dopo circa 12 km di cammino arriviamo nei pressi del castello e prendiamo uno dei sentieri che fanno tutto il perimetro della piccola penisola. È soltanto mezzogiorno quindi facciamo questa bellissima passeggiata. All’inizio del percorso c’è un horreo perfettamente restaurato, piuttosto grande, poi un belvedere con un grande complesso statuario che rappresenta ‘L’incontro di due mondi’ alludendo ovviamente alle scoperte e conquiste che gli spagnoli hanno fatto nei secoli scorsi.





Dal Belvedere si vede l'horreo e la baia da una parte, e la cittadina di Baiona dall'altra.

A metà cammino intorno alla penisola troviamo una piccola baia con una spiaggetta tra le rocce, bellissima, perfetta per fare la nostra pausa pranzo. C'è pure il sole e un gabbiano molto paziente e testardo che aspetta di ricevere qualche briciola del nostro pranzo.


Si prosegue sulla passeggiata lastricata e ben attrezzata. Da lontano vediamo la nostra spiaggetta del pranzo e Baiona in lontananza. Il cielo è molto incerto.

Da questo punto si vedono molto bene le Isole Cies e tutti gli isolotti di fronte alla baia. Ormai siamo sull'estuario del fiume Vigo, l'oceano è rimasto dietro alle isole. Sul percorso della passeggiata ci sono monumenti in omaggio a tutti i marinai.

Proseguiamo il giro e quasi verso la fine troviamo un signore (che dice essere uno chef del castello-albergo) che ci suggerisce di andare sulle mura del castello. Cosi facciamo e in effetti da qui sopra si ha ancora un’altra prospettiva che arriva a vedere ancora meglio tutte le isole e tutta la punta della grande baia di Baiona con vista fino a Ramallosa


Il castello ha delle entrate maestose, bastioni di guardia con scale a chiocciola, torri di avvistamento, merli appuntiti sulle mura perimetrali, cannoni puntati verso l'esterno tra i merli e persino un 'cammino di ronda' che porta direttamente su un molo della baia. 









Sul muro perimetrale scorgiamo una capra che riposa su un fazzoletto d'erba, come sarà arrivata la?

A momenti si vedono molto bene le isole Cies, che dicono essere meta turistica per gli amanti delle spiagge e del trekking. Fanno parte del Parco Nazionale delle Isole Atlantiche della Galizia e vige un numero massimo di accessi, circa 2000 persone al giorno.


All'interno delle mura del castello c'è invece una grande struttura alberghiera, che però ha il timbro per il nostro passaporto del pellegrino. Inoltre chiediamo di utilizzare la toilette che non ci viene assolutamente negata. A questo proposito mi piace far notare che sia in Portogallo che in Spagna non ci hanno mai negato l'uso del WC in nessun posto, neanche in quelli dove non abbiamo sostato o acquistato qualcosa. 


Il porticciolo di Baiona è famoso perchè qui sarebbe approdata nel suo viaggio di ritorno dalle 'Americhe', la Caravella Pinta con il suo comandante Martin Alonso Pinzón.

Maioliche e monumento in memoria al comandante Martin Alonso Pinzón

Uscite dal castello facciamo ancora un giro a Baiona, in quello che doveva essere l'antico centro delle case dei pescatori, proprio di fronte al porticciolo. Un paesino caratteristico, stradine strette, edifici bassi, piazze, chiese, salite e discese. I locali di ristoro li vediamo pieni di pellegrini. Ci viene da dire che li vediamo più seduti ai tavoli a mangiare che fuori a camminare! 

Sulla strada principale che riprendiamo per proseguire il nostro cammino troviamo una gelateria dove ovviamente ci fermiamo per una coppetta e un cono. Il gelato non è mai stato eccelso per ora, ci toglie soltanto la voglia e forse ci da quell’energia zuccherina di cui abbiamo bisogno, nient’altro.


Cappella della Misericordia

Piazza Santa Liberata con la Cappella di Santa Liberata e in fondo alla piazza la Collegiata di S. M. di Baiona


Piazza Pedro di Castro con il Monolito dell'Approdo:
Alla nobile città di Baiona,
l'antica celtica Erizana,
che ebbe l'onore di essere la prima
ad annunciare, tra lo stupore del mondo,
il miracolo della
 scoperta delle Americhe.
Qui è arrivato - agl'inizi di marzo e nell'anno di grazia 1493
Martin Alonso Pinzón al comando
della caravella "la Pinta", colpita la nave dalle tempeste
ma non nei cuori.
In fedele memoria di una così alta data,
l'Istituto di Cultura Ispanica, 
erige questo monolite.
laus deo
Bayona 1 marzo 1965

Dopo tanta storia importante per Baiona, continuiamo a camminare verso la nostra meta di oggi, la località contigua di Sabaris, dove abbiamo prenotato l’albergo. Mentre stiamo ammirando la bella costa sulla strada ci ferma un tizio di mezza età in pantaloncini e con una busta di plastica in mano, ci chiede se siamo pellegrine. Risulta essere inglese e un pellegrino di lunga data e lunghi chilometri, dice che tutte le mattine si fa un bel bagno in mare, senza badare al clima! Ci salutiamo, ma lo rincontreremo altre volte più avanti.

Il percorso ufficiale porta all'interno dell'abitato, ma noi prendiamo l'alternativa costiera, la camminata comunque è di circa 3 km su piacevole strade lungo la costa e con belle abitazioni colorate.


Ormai non piove più e il sole scalda pure. Arriviamo all’albergo "Arce" proprio accanto alla chiesa di Santa Cristina di Ramallosa, è una palazzina adibita ad abitazione e ad albergo a conduzione familiare. Il nostro bagaglio portato da Gesù è li che ci aspetta. Abbiamo una bella stanza con il balcone. Il proprietario è un inglese, chiacchera anche troppo, si lamenta del suo lavoro, troppo lavoro, eppure non vediamo nessun altro che noi. 

Jane si fa subito la doccia, ormai abbiamo preso l’abitudine che lei se la fa il giorno dell’arrivo, io la mattina della partenza, cosi non ci accavalliamo mai.

Usciamo per fare la spesa, c’è un supermercato Froiz a due passi, perfetto per organizzarci anche il pranzo di domani. Poco più tardi usciamo nuovamente, ma per andare a cenare a 500m in piazza di Sabaris, al Bar Ristorante O Parque. Prendiamo due empanadas, un insalata mista e i famosi peperoni verdi di Padrón. Intanto le empanadas non sono come quelle argentine che conosco molto bene, ma sono dei quadrotti piatti di due strati di pasta sfoglia con un filo di spinaci dentro, non male, ma non sono empanadas. Le insalate sono fresche, ma senza grande fantasia: qualche foglia verde, fette di pomodoro, uovo sodo e due grossi asparagi per dare geometria al piatto. Invece i peperoni verdi di Padrón tipici della zona, sono davvero molto buoni, molto simili ai cruschi pugliesi, che però sono rossi. 

Con Jane facciamo una considerazione sull'offerta dei menu visti finora. Effettivamente non abbiamo trovato grande varietà nei piatti accessibili. Il polpo e il pesce sono abbastanza cari, la paella tarda molto e non la fanno sempre. Però non vogliamo neanche optare per la pizza né per la pasta. Insomma, non abbiamo trovato un granché per ora.



Mentre torniamo all'albergo notiamo ancora questa bella casa decorata. Intanto pensiamo a cosa ci aspetta domani. Dalla mappa abbiamo visto che il percorso diventa molto accidentato, non più cosi lineare e piano sulla costa come finora. Io spero che non ci sia troppo asfalto ne troppe cittadine da attraversare. 
Il nostro cellulare segna 19 km, e per ora si va a dormir con lo stomaco soddisfatto!

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