Tappa 5 - da Viana do Castelo a Vila Praia de Ancora

Viana do Castelo
Forte de Aerosa
Praia de Carreco - Montedor
Afife
Praia de Gelfa - Forte de Cao
Vila Praia de Ancora

La tappa ufficiale di oggi sarebbe fino a Caminha, che è anche l'ultima tappa a nord del Portogallo, per un totale di 26 km. Noi però la spezziamo a Vila Praia de Ancora, lasciando per domani l'arrivo a Caminha e l'attraversamento del grande fiume Miño che divide il Portogallo con la Spagna. La tappa oggi è pianeggiante con scogliere, fortificazioni militari e mulini a vento.

Facciamo colazione all’ostello, che è incluso nel prezzo. C’è proprio la mensa, possiamo scegliere dietro a un banco servito quello che vogliamo. L'offerta è semplice ma non male, Jane finalmente ha il suo yogurt con cereali e il pane con il salato, io scelgo ancora il tè e il pane nero con marmellata. C'è anche la spremuta d'arancia e la frutta fresca che prendiamo da portare via. Con qualche difficoltà ci facciamo anche dei panini per il cammino. Mentre siamo a colazione ci chiama il concierge dell’ostello per avvertirci che c'è l'emissario di Plibeo per il ritiro del nostro bagaglio, che infatti non avevamo ancora portato giù. 

Come avevo già descritto all'inizio di questo racconto, il servizio Plibeo funziona alla grande. Ogni mattina prepariamo il nostro bagaglio con tutta la roba che non ci serve durante la giornata, talvolta mettiamo anche roba da mangiare tipo biscotti, crackers, buste di insalata, formaggio, yogurt e Jane addirittura si prepara la bottiglietta con il vino! Il servizio funziona con una App che notifica il ritiro e la consegna del bagaglio, cosi da poterlo seguire passo passo. Si paga a collo, e siccome ne avevamo uno molto ridotto da portare in cabina sull’aereo, non è molto capiente, ma avrebbe potuto essere anche un valigione. Quindi ipoteticamente si potrebbe riempire una valigia con cose utili per il viaggio.

Ieri il percorso e la giornata sono state bellissime, siamo piene di entusiasmo. Oggi il nostro cammino ci porta da Viana do Castelo a Vila Praia de Ancora, circa 20 km. Alle 9 partiamo con il nostro zaino alleggerito ma con dei panini pronti per il pranzo, vista la scarsità di bar e locali di rifornimento alimentare che abbiamo trovato finora. 

La prima parte del percorso è tutta cittadina, attraversa Viana do Castelo, che è una bella cittadina con viali molto ampi. Costeggiamo il fiume, ci sono grandi strutture moderne su degli isolotti collegati con dei pontili, passiamo da grandi impianti sportivi e di fitness, e bei palazzi sul lungofiume con tanti locali, aperti! 

Scegliendo sempre la costa, ci sfugge purtroppo la strada centrale di Viana, quella con la cattedrale e la piazza della Repubblica.
Passiamo invece dal porto di Viana do Castelo dove vediamo addirittura ormeggiate alcune navi passeggere come questa che si vede nella foto, dietro alla colonna di una piazzetta.

Poi percorriamo stradine tipiche con edifici di massimo un piano, piazze con piccole chiese e cappelle, in tutte cerchiamo il timbro, qualcuna ce l’ha, qualcun’altra è chiusa o non ha il timbro, impareremo anche questo durante il nostro cammino. 
Ci sono stradine molto pittoresche che poi sbucano in piazze e slarghi dove di sicuro c'è sempre qualche cappella o chiesetta.
Capela de Nossa Senhora das Candeias

Piazza antistante la Chiesa di Santa Cruz con Convento

Interno della chiesa di Santa Cruz
Molto frequenti sono le decorazioni che si vedono sui muri delle abitazioni ed edifici. Spesso sono i famosi 'Azulejos', i mosaici, che tradizionalmente in Portogallo sono di colore bianco e blu, infatti la parola 'azul' significa blu. Ma non sempre sono monocolore, come nel caso qui sotto.
Azulejos della chiesa

Arriviamo ad una grande piazza dove troneggia la chiesa della Nostra Signora dell'Agonia!! Ritroviamo lo stesso stile delle chiese incontrate finora, muri bianchi con rifiniture decorative in pietra grigia. Il suo interno è pesantemente barocco, come molte chiese in questa zona. Cerchiamo il timbro, ma questa non ce l'ha.
Interno barocco
Ci sediamo in una delle lunghe panchine della bella piazza antistante alla chiesa e Jane si mangia il suo mango che ha appena comprato in un negozietto di frutta e verdura. Dice che è squisito! 
Il nostro cammino prosegue su strade cittadine di periferia, passando davanti a una scuola con tanti adolescenti nel cortile. Dopo diversi giorni che non vediamo quasi nessuno, e tanto meno giovanissimi, ci sembra quasi strano vedere tanta gioventù.
Poi inizia un ampio lungomare con bellissimi spazi fitness e aree giochi per bambini in tema rigorosamente marinaro. C'è gente che passeggia e vediamo persino qualche pellegrino come noi.
Aree sportive di fitness e l'area giochi bambini,
con una struttura giochi in stile marinaro, un'imbarcazione!
Presto si esce dall’abitato passando davanti al Forte di Aerosa, un fortino del 1600 costruito per la difesa contro i pirati che in quell'epoca infestavano quel tratto di costa fino a Caminha.
C'è anche questa curiosa scultura in ferro, ovviamente anche questa in tema mare: un pesce alto 2 metri
La costa è rocciosa, non è decisamente una spiaggia per bagnanti, ma è molto panoramica. E mentre si cammina, ai lati ci sono molti cartelli con delle spiegazioni sulla conformazione geologica della costa. 
Le maree dell'Atlantico
Ad esempio ci sono le 'gotas magmaticas de piedra' cioè le gocce di lava pietrificata, che però sono delle rocce molto grandi, alcune enormi, belle tonde e levigate, appunto antichissime 'gocce' di lava.
Ecco qualche 'goccia' di lava pietrificata in lontananza
Inoltre ci sono spiegazioni sulle frequenti strane costruzioni che si vedono lungo la costa rocciosa e che sono antiche vasche scavate tra gli scogli. Servivano per lo stoccaggio dei pesci o per la raccolta del sale, qualcuna di epoca Romana. 

Percorriamo lunghissimi tratti di sentieri e piste ciclabili, molto ben tenute, totalmente pianeggianti con un panorama intorno molto tranquillo e solitario. Ogni tanto si vede qualche passante facendo jogging o passeggiando con il cane. 
Poi passiamo dietro a un campo da calcio, quello di Aerosa, situato in mezzo al nulla, abbastanza lontano dalla località di Aerosa
Siamo nuovamente sulla ciclabile e ci sono una serie di mulini, molto ben ricostruiti e tenuti. Anche questi come quelli di Apulia non hanno più le vele e sono diventati case vacanza, anche se non ci è mai capitato di vederne una aperta o abitata.



Le ciclabili diventano sentieri e poi stradine lastricate, passiamo da una serie di case in pietra abbandonate, ma alcune con il tetto perfetto, appena rifatto.


Le strade lastricate diventano poi nuovamente passerelle e vediamo in lontananza la località di Carreco avvolta in una grande nube di foschia che non lascia intravedere il promontorio di Montedor.
A questo punto il percorso ufficiale va verso il paesino dove ci sono diversi altri mulini. Noi scegliamo il sentiero più costiero e decisamente più impervio sulle rocce, di circa 1,5 km. 

Siamo in un parco naturalistico e all'inizio è indicato come percorso educativo con la segnalazione di piante, grotte e conformazioni geologiche.
Poi diventa sempre più accidentato e appena marcato. È un bellissimo percorso tra le rocce con dislivelli e terreno accidentato che via via diventa sentiero meglio segnalato. Infatti qui troviamo qualche persona del posto a fare la passeggiata 'trekking' con i bastoncini. 
Alcune delle rocce sono tondeggianti e levigate, sappiamo ora che sono le 'gocce magmatiche pietrificate', caratteristica che denota l'origine vulcanica di altra era geologica. 
Arriviamo vicino ad una torre squadrata di cemento in cima alla scogliera. Leggiamo che è la torre di Montedor, di inizio secolo scorso che in caso di nebbia segnalava la costa con una sirena sonora per i naviganti, che però è stata disattivata nel 2001, ma la torre è rimasta lí, piuttosto brutta in quel contesto naturale cosi bello, infatti non merita neanche una foto.
La vegetazione bassa tra gli scogli, le rocce e sulle dune è tipica di queste zone, qualcuna è in fiore, ma immaginiamo che in altre stagioni potrebbe essere una vera esplosione di colori. Ora invece ha i tipici colori autunnali ed è avvolta nella foschia.
Il bel sentiero del promontorio di Montedor sbuca direttamente in una baia con una bella spiaggia di sabbia tra gli scogli, la Praia do Paço. In lontananza vediamo una persona, chissà se è un pellegrino come noi o se, come vediamo spesso, è qualcuno del posto che si gode le proprie coste solitarie.
Decidiamo di fare qui la nostra pausa pranzo, tra gli scogli e la sabbia, dove ci godiamo lo splendido panorama solitario con un po' di foschia.

Dopo la pausa risaliamo sulla passerella rialzata con le sponde in legno verniciate di bianco. Queste passerelle sono delle incredibili passeggiate infinite, una più suggestiva dell'altra. Passiamo davanti ai resti del Forte de Paçô, altra vecchia fortificazione militare contro i pirati.

Entriamo poi in un bellissimo bosco con un ampio sentiero. Siamo sempre sull'Ecovia litoral, affatto lontana dalla costa, ma cosi tra questa vegetazione boschiva sembra di essere in tutt'altro posto. Non c'è molta segnaletica ma il sentiero è ampio e semplice da seguire. 



Uscite dal bel bosco il sentiero diventa una stradina lastricata non lontano dalla località di Afife. 
Su questa stradina troviamo una pellegrina tedesca che dice di avere bisogno di un dottore e di riposare. Suggeriamo di andare alla località di Afife appunto che è visibile in vicinanza. Ci salutiamo, lei va verso il paese, noi continuiamo il nostro cammino. Dopo qualche ora e alcuni chilometri più avanti la rivediamo seduta tranquillamente insieme ad altre persone nell'unico ristorante aperto vicino alla spiaggia. Ci meravigliamo molto, come ha fatto ad arrivare cosi in fretta se si sentiva male? Cosi sono i pellegrini, imprevedibili! La stessa pellegrina la rivedremo ancora, un altro giorno. 

Questo percorso della costa portoghese è tanto bello perchè vario, nonostante ci siano anche lunghissimi tratti di passerelle con panorami simili, ma poi, tutto ad un tratto si passa da un bosco, una spiaggia o da altri paesaggi completamente differenti.
Arriviamo ad un certo punto dove il percorso da me segnato, ci porta su un sentiero fuori mano attraverso un boschetto, senza alcuna segnalazione e con un sentiero poco marcato. In realtà dovrebbe essere abbastanza vicino alla spiaggia, ma il mare non si vede proprio. È particolarmente solitario, poco battuto e sembra appartato. Ma è relativamente breve per fortuna, e comunque la mia cartina con il mio GPS ci indicano che siamo sulla via giusta.
Lungo il cammino notiamo alcune piccole costruzioni di ''stone balancing'', cioè quella pratica Zen di impilare i sassi in modo tale che non cadano. Vuol dire che ci passa certamente della gente da queste parti. Dopo poco sbuchiamo finalmente davanti alla Praia da Gelfa
Tornati sul sentiero più marcato si arriva nei pressi del Forte di Cao dove ci sono altri cartelli con le spiegazioni sulla geologia della costa: la concentrazione di scogli favorisce l'accumulo della sabbia.
Davanti a noi, sulla costa rocciosa c'è il Forte de Cao, anche questo della stessa epoca e per la difesa contro i pirati come altri forti visti prima. 

C'è una grande piattaforma di legno davanti al Forte, ma è una struttura chiusa. Poi oltre il Forte, il sentiero prosegue per un breve tratto in una zona con molta vegetazione alta oltre un metro tipica di queste coste, direi quasi 'mediterranea', se non fosse che siamo davanti all'Oceano Atlantico.

Una macchia fitta e alta che a mala pena fa intuire il sentiero. La dobbiamo attraversare facendoci strada tra gli arbusti, fortunatamente non spinosi. È molto suggestivo, tra l'altro è finalmente uscito il sole e tutto ci sembra molto, molto bello. Peccato che è solo un breve tratto.
Usciamo dalla 'foresta' e siamo nuovamente sulla spiaggia, per poi risalire verso la strada dove c'è il ristorante Camarao, stranamente aperto e dove con nostra grande sorpresa vediamo seduta appunto la lady tedesca insieme ad altre persone. Noi non ci fermiamo.
In lontananza vediamo già la nostra meta: Vila Praia de Ancora, una piccola cittadina in una bella baia con ampie spiagge di sabbia.
Ci sono le ultime belle passerelle e poi si scende direttamente sulla spiaggia fino ad arrivare alla cittadina.

Poco prima di arrivare alla spiaggia cittadina c'è un fiume che sfocia nel mare. In giornate di piena si attraversa da un pontile che arriva direttamente sulla strada di Vila Praia de Ancora. 
Oggi troviamo il fiume in secca ed è appena un fiumiciattolo, semplice da attraversare a guado.

IL nostro albergo è subito li, di fronte a noi salendo una scalinata dalla spiaggia. Arriviamo all’albergo alle 16.30. Qualcuno ci aveva informato che l’albergo era del cantante folk portoghese molto conosciuto Quim Barreiros, infatti l'albergo porta il suo nome. 
È un bell'albergo e la receptionist è molto gentile. Non vediamo altri ospiti. La nostra stanza è ampia e ha una bellissima vista sulla spiaggia, dove più tardi ci godiamo uno stupendo tramonto poco prima delle 19.


Qui si vede bene il fiumiciattolo che sfocia nel mare.
Ma prima di buio andiamo in esplorazione per la cena e la colazione dell’indomani. Subito dietro al nostro albergo c'è il centro della cittadina, ci passa anche il treno, con binari da attraversare a proprio rischio.

La piazza è molto carina, è affiancata da una strada lastricata e al centro c'è una fontana con un sistema di spruzzi d'acqua illuminata che sgorga dal pavimento. La chiesa è quella della 'Nossa Senhora da Bonança', cioè della prosperità, che fortunatamente ha il timbro per il nostro passaporto!
Troviamo una bella caffetteria accanto alla chiesa per domani mattina, e un supermercato poco più lontano dove fare un po’ di spesa per il cammino. 
Da qualche giorno Jane sente dei fastidi alle anche, nulla di grave, ma alla nostra età succede. Vorrebbe qualche antidolorifico, ma siccome ha delle specifiche patologie non può prendere certi medicinali. Vorrebbe trovare quello che prende a casa sua… Non è facile, aveva già chiesto in altre farmacie nei giorni scorsi, nessuno aveva quello che cercava. Finalmente qui in piazza troviamo un farmacista giovane molto gentile, che parla bene l'inglese e che le propone un valido sostituto, che alla fine è un semplice Ibuprofene.
Andiamo via contente verso il lungomare per individuare un ristorante non troppo lontano dal nostro albergo, aperto per cenare. Lo troviamo più o meno sotto casa, cioè a pochi passi dall'albergo.
Ceniamo nella veranda, ci sono solo altri due tavoli occupati. Immaginiamo che d'estate questo luogo sia un vero paradiso vacanziero, con tanti locali aperti e un bellissimo lungomare per fare splendide passeggiate. Ma ora non è cosi e questa 'solitudine' che incontriamo dappertutto in fondo non ci dispiace neanche tanto. L'unico problema è appunto la ristorazione, non sempre facile da trovare.
Invece qui possiamo scegliere tra qualche piatto, Jane prende i calamari, io cerco ancora di riguardarmi, anche se mi sento benissimo. Vorrei un piatto di pasta in bianco… prendo gli spaghetti. Lo so che non si dovrebbe mai prendere la pasta fuori dall'Italia, e infatti non l'avrei fatto se non fosse per quello che mi è successo nei giorni scorsi. Ma gli spaghetti aglio-olio-prezzemolo che ho scelto, oltre ad essere una quantità enorme esagerata, sono davvero buoni anche nella cottura!

Ci godiamo la serata dalla finestra della nostra stanza, il sole però è ormai andato via da un po'. Il nostro cellulare segna 22 km percorsi in questa bella giornata di cammino.

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Tappa 6 - da Vila Praia de Ancora a A Guarda

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